La Sicilia è una delle regioni italiane maggiormente colpite dall’utilizzo dell’amianto e che ha pagato "un altissimo tributo in termini di vite umane": lo afferma l’Osservatorio nazionale amianto (Ona), che sull'incidenza del mesotelioma e la questione del pensionamento anticipato dei lavoratori esposti terrà due incontri sabato 18 a Siracusa e domenica 19 a Gela.
«La situazione dell’amianto in Sicilia è preoccupante sia nel sistema produttivo che negli edifici pubblici e privati -
afferma il presidente dell’Ona, Ezio Bonanni -. In particolare, il triangolo industriale di Augusta-Priolo, Ragusa e Gela e le
zone industriali della Valle del Mela (Messina) e di Palermo si caratterizzano per la poderosa utilizzazione di amianto allo
stato friabile e compatto. In Sicilia l’Ona ha censito 947 mesoteliomi per il periodo che va dal 2000 al 2011, per una
media che sfiora i 100 casi all’anno. Ma, poiché il mesotelioma è il "tumore sentinella" e i decessi per tumore polmonare sono
almeno il doppio, si calcolano ogni anno complessivamente almeno 600 decessi per amianto in Sicilia».
«Con le recenti modifiche legislative - ricorda Bonanni -, i lavoratori che hanno contratto mesotelioma, tumore polmonare e
asbestosi possono accedere al pensionamento anticipato senza limiti d’età e anzianità contributiva. E, con la costituzione
del fondo presso l’Inail, gli eredi dei lavoratori portuali possono ottenere indennizzi».
Le prossime assemblee pubbliche dell’Ona in Sicilia sono previste per il 18 febbraio al 'Siracusa International Institute
for Criminal Justice and Human Rights' (ore 15:30) e il 19 febbraio presso la sede dell’ex tribunale di Gela (ore 9:30).
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