Paga con sei anni di reclusione l’accusa di tentato omicidio Giuseppe Valenti, messinese di 30 anni. Al termine del processo di secondo grado ha avuto uno “sconto” di pena per un grave episodio che l’ha visto protagonista nel giugno del 2015, in via Cesare Battisti. In pieno centro, ha litigato con un’automobilista, in seguito a un incidente. Gli animi si sono surriscaldati a tal punto che ha tirato fuori una lama e ha accoltellato il “rivale”, mandandolo in ospedale. Valenti, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro, è stato prima condannato a otto anni e otto mesi dal gup Daniela Urbani, al termine del giudizio col rito abbreviato. Qualche giorno fa, è arrivato il verdetto della Corte d’appello, composta dai magistrati Tripodi (presidente), Blatti e Grimaldi. Dal canto suo, il sostituto procuratore generale Cutroneo aveva sollecitato la conferma della sentenza di primo grado.
L’episodio
È successo tutto nel cuore della notte. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, poco dopo le 24, una Citroen guidata da Valenti e una vecchia Mercedes con al volante un trentenne percorrevano la via Battisti. All’intersezione con la via Santa Cecilia, una manovra azzardata: uno dei due ha tagliato la strada all’altro. Poi i veicoli si sono affiancati e i rispettivi conducenti si sono insultati in malo modo, fino a venire alle mani. Per sopraffare il nemico di turno, Giuseppe Valenti ha estratto un coltello e ha sferrato cinque fendenti al malcapitato, all’addome e al torace. Poi si è dileguato, senza curarsi delle sue condizioni. Il ferito si è recato al Pronto soccorso dell’ospedale Piemonte, sanguinante e dolorante. Il personale sanitario, dopo aver constatato che per un soffio una coltellata non aveva perforato un polmone, ha chiamato il “112”. Gli investigatori del Nucleo radiomobile e i colleghi delle Compagnie Messina Centro e Sud hanno avviato le indagini: raccolta la testimonianza del ferito, si sono messi alla ricerca dell’aggressore. Hanno trovato la sua auto al villaggio Aldisio e rilevato la presenza di tracce ematiche e di una garza impregnata di sangue. Nell’abitacolo vi erano due coltelli. Hanno cercato Valenti a casa sua, ma non c’era. Quest’ultimo, ormai braccato e vinto dai sensi di colpa, ha deciso di costituirsi. Ai suoi polsi sono scattate le manette, poi ha ottenuto gli arresti domiciliari. Durante l’interrogatorio di garanzia, davanti al gip Monica Marino, Valenti ha detto di aver sferrato le coltellate dopo che l’altro automobilista gli aveva tagliato la strada e lo aveva picchiato. Inoltre, pare che tra i due non corresse buon sangue per una rissa avvenuta in passato.