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Ritrovati a Reggio e Messina 15 "tesori" rubati

Ritrovati a Reggio e Messina 15 "tesori" rubati

Reggio Calabria

Disponeva di un piccolo tesoro di opere d’arte rubate nei due appartamenti di proprietà, a Reggio e Messina. Un pensionato di Reggio, D. F., 64 anni, è stato denunciato dai Carabinieri per ricettazione, perchè in possesso di ben 15 quadri d’autore, alcuni dei quali di notevole pregio economico ed addirittura tre riconducibile al patrimonio (confiscato) dell’imprenditore al servizio della ’ndrangheta reggina, Gioacchino Campolo, il “Paperon de’ Paperoni” che ha costruito un’immensa fortuna monopolizzando slot machine e video poker tra Reggio e provincia.

Il blitz è stato condotto nella mattinata dello scorso 7 febbraio (la notizia è stata diffusa soltanto ieri dopo il completamento dei laboriosi approfondimenti investigativi) dai Carabinieri della Stazione “Rione Modena” di Reggio, che per ricostruire la portata dell’operazione si sono avvalsi dei colleghi del nucleo Carabinieri Tutela patrimonio culturale di Cosenza, e della Compagnia Carabinieri di Messina Sud.

Tutto nasce da una perquisizione domiciliare nell’abitazione reggina del pensionato 64enne. La dritta, oltre che preziosa, si era rivelata giusta: in casa l’uomo - un insospettabile - custodiva un dipinto di carattere religioso-chiesastico su tela raffigurante “Miracolo di Gesù” (guarigione del nato cieco) rubato a Randazzo (Catania) nel 2001. Accertata la provenienza furtiva del dipinto (grazie agli accertamenti resi possibili attraverso la banca dati “Opere d’arte rubate” che il Comando Tutela patrimonio culturale di Roma alimenta con tutte le opere d’arte che vengono trafugate e che costituisce la più importante fonte di informazioni per le opere rubate) ai Carabinieri non sfugge la disponibilità di un altro appartamento al di là dello Stretto. Che, insieme ai colleghi della Compagnia “Messina Sud”, passano al setaccio.

L'approfondimento nell'edizione in edicola

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