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Ex Servirail di nuovo senza lavoro

Ex Servirail di nuovo senza lavoro

Hanno occupato per settimane il campanile del Duomo e sfilato in corteo per la città. Hanno servito ai tavoli della mensa di Sant'Antonio e bussato a tutte le porte dei palazzi istituzionali, trovando conforto e spesso anche un concreto supporto. Hanno fatto una battaglia lunghissima e alla fine hanno vinto. La storia degli ex dipendenti Servirail, la società che gestiva il servizio sui treni notte delle ferrovie, è una delle poche a lieto fine che la nostra città abbia espresso negli ultimi anni.
Alcuni lavoratori sono arrivati direttamente alla pensione, è vero, ma altri sono stati ricollocati all'interno del gruppo Fs, proprio come volevano. Soprattutto aziende che gestivano lavori in appalto per conto delle ferrovie. Più o meno tutti hanno trovato una sistemazione ed era anche fisiologico considerato l'andamento di una vertenza lunga e pesante, che ha interessato tutto il territorio nazionale e in modo particolare Messina, perché a Messina c'era un'altissima concentrazione di dipendenti della società costretta a ridurre il numero dei lavoratori dal taglio dei treni notte. I cuccettisti hanno tenuto duro e sono stati premiati.
Non tutti gli ex Servirail, però, hanno ancora oggi motivo di festeggiare. Ce ne sono alcuni, tra loro, che a distanza di due anni sono tornati nel buio della disoccupazione. Sono 25, adesso, e sono di fatto gli unici rimasti a spasso. Come gli altri avevano trovato una sistemazione, a differenza degli altri, però, l'hanno già persa. Erano entrati in ecoindustria società che lavorava per il gruppo con un contratto annuale da metalmeccanico che nel primo periodo era legato al restyling di vetture ferroviarie. Una parte dei lavoratori che erano con loro sono stati assorbiti da Fs, in 25 sono rimasti fuori da tutto.
Disoccupati e arrabbiati, per tutto ciò che è accaduto e per il diverso trattamento ricevuto rispetto ai colleghi.
Domani mattina saranno tutti insieme davanti alla Prefettura, pronti a far valere le proprie ragioni. Manifesteranno insieme a Cgil, Cisl e Uil, chiedendo aiuto al Prefetto e augurandosi che possa servire a ritrovare lavoro e dignità. Sperando che stavolta sia davvero un lavoro definitivo.

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