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È morto Paolo Magaudda, una vita per il Teatro

È morto Paolo Magaudda, una vita per il Teatro

Ci ha fatto l’ultimo scherzo, di quelli che tanto si divertiva a fare agli amici, Paolo Magaudda: se n’è andato all’improvviso, stavolta per sempre, lasciandoci attoniti e più soli senza il suo sorriso che, qualunque cosa succedesse, ci riconciliava con la vita.

Aveva 73 anni, di cui una ventina passati nel suo amato “Circolo”, che era un po’ una sua creatura e nella quale amava trascorrere le serate con i tantissimi amici che aveva; e una dozzina dedicati al Teatro Vittorio Emanuele (che amava tanto), di cui è stato l’autorevole sovrintendente. Si stava riprendendo da un infarto, ma qualcosa, purtroppo, è andato storto.

Ci vorrebbero troppe righe per raccontare la sua esistenza, intensa e vissuta con entusiasmo, segnata nove anni fa dalla scomparsa dell’adorata moglie Zina. Ma di Paolo non possiamo non ricordare l’impegno politico, a lungo nel Pli e poi in FI, accanto al suo grande amico Antonio Martino; e la carriera universitaria, condotta accanto a Sandro Anastasi a Economia e Commercio, dove insegnò Diritto sindacale e, nell’ultimo scorcio, Diritto del lavoro. Era stato anche nel consiglio di amministrazione del “S. Cecilia” di Roma e nel comitato di gestione dell’Usl 42. Da stamattina la camera ardente alla Sala Laudamo.

Ieri sera un lungo, commosso applauso gli è stato tributato dal pubblico nel “suo” teatro, dopo l’annuncio della sua dipartita dato da Ottavia Piccolo (protagonista con Silvano Piccardi di “Enigma” di Stefano Massini, fino a domani al “Vittorio Emanuele”) che, ogni volta che recitava nella nostra città, non mancava di trascorrere lunghe serate in sua compagnia. (m.p.)

Ai familiari le condoglianze della Gazzetta del Sud.

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