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Messina, l'accordo slitta a venerdì

Acr Messina, trattativa congelata

In palio al Franco Scoglio c'è una bella fetta di salvezza ma tutto rischia di passare in secondo piano dal momento che tutte le attenzioni degli appassionati, ma non solo, sono rivolte al passaggio di proprietà che ancora non si è concretizzato e che col trascorrere delle ore si fa sempre più difficile. Il nodo è sempre lo stesso, quello dei debiti che avrebbero superato la prima stima fatta all'atto della stipula del preliminare. Ci sono quelli certificati con l'agenzia delle entrate ma a preoccupare sono i contenziosi e le tutte le situazioni che, a catena, potrebbero generarsi dalla possibile cessione del 70% delle quote. Gli imprenditori calabresi hanno fatto capire di non essere intenzionati a fare un salto nel buio ma, contestualmente, vorrebbero chiudere l'operazione. I termini per la chiusura dell'accordo sono ufficialmente scaduti. Proprio per questo motivo si pensa al piano alternativo per cautelarsi qualora l'affare non dovesse andare in porto. C'è una soluzione interna con i soci di minoranza pronti a coprire l'esborso dei prossimi due stipendi, cifra vicina ai 250mila euro da pagare entro il 16 febbraio. Non a caso sono stati proprio loro a stipulare la nuova fidejussione a garanzia. Il tutto mentre Natale Stracuzzi, socio di maggioranza, dopo le polemiche dimissioni da presidente, sembra continui a flirtare con l'avvocato Angelo Massone, la soluzione che la piazza osteggia per il curriculum non proprio esaltante del professionista campano. La situazione è sempre più ingarbugliata e l'appello di Cristiano Lucarelli, di ricompattare l'ambiente per portare più sportivi possibili allo stadio contro il Catanzaro, rischia clamorosamente di cadere nel vuoto. Ma salvare la categoria rimane l'obiettivo primario di chi prenderà o rimarrà alla conduzione del club.

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