Non ci sono responsabilità del sindaco Accorinti o dei dirigenti comunali per il grave stato d'inquinamento ambientale dei torrenti cittadini. A queste conclusioni è giunto il sostituto procuratore Liliana Todaro a conclusione delle indagini condotte da un gruppo interforze composto dai carabinieri della sezione di Pg, dal nucleo operativo provinciale del Corpo forestale e dalla Guardia costiera. Il magistrato ha disposto l'archiviazione per il sindaco Renato Accorinti e per i dirigenti comunali Antonio Amato della Protezione civile e Antonio Cardia del dipartimento lavori pubblici che dunque escono dall'inchiesta. La ragione è semplice. Il magistrato ha accertato che la cura e pulizia delle proprietà del demanio marittimo e di fiumi, torrenti e laghi, in base ad una legge del 2013, non è del Comune ma della Regione siciliana. La stessa competenza riguarda le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e gli interventi di urgenza e di somma urgenza. La procura aveva ipotizzato per gli indagati i reati di omissione di atti d'ufficio per la mancata sistemazione di un tratto del torrente Bordonaro nel quale si era verificata una frana lungo la strada che collega il villaggio alla città. Il sopralluogo, eseguito nel 2014 dall'allora consigliere provinciale Cerreti e di quartiere Minutoli, evidenziò la presenza di una discarica abusiva nell'alveo del torrente. Della vicenda fu investita la magistratura che dispose uno screening dei torrenti cittadini. Emerse una situazione critica. Nel novembre scorso furono sequestrati scarichi alle foci dei torrenti Europa, Portalegni, Boccetta, Giostra, San Licandro, Annunziata, Guardia, a Faro e nel centro grigliatura di Ganzirri.
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