Sfrontati, violenti e superstiziosi. Non solo: durante le azioni criminali si fingevano romeni, utilizzavano un italiano con forti inflessioni tipiche dell’Europa dell’Est, lasciando credere così di essere stranieri. Sono accusati di aver messo a segno una serie di “colpi” in un arco di tempo piuttosto ristretto, dallo scorso settembre fino a gennaio. Adesso, però, sono impossibilitati a pianificare ed eseguire altre scorribande, perché la Squadra mobile li ha assicurati alla giustizia.
In carcere i messinesi Salvatore Di Paola, 28 anni; Antonino Mangano, 34 anni; Andrea Giacalone, 30 anni; Vincenzo Nunnari, 60 anni. Ancora ricercata dalla polizia una quinta persona, destinataria di ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dal gip Daniela Urbani. In base alle indagini effettuate dagli agenti guidati dal dirigente Francesco Oliveri e dalla responsabile della sezione Reati contro il patrimonio Rosaria Di Blasi, i quattro arrestati devono rispondere, a vario titolo, di rapina aggravata, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, sequestro di persona, favoreggiamento personale e ricettazione. Sono ritenuti gli autori degli assalti ai danni di cinque esercizi commerciali, due dei quali commessi in rapida successione, a venti minuti di distanza uno dall’altro.
«Li abbiamo incastrati al termine di attività “canoniche”, caratterizzate da pedinamenti e osservazione delle immagini delle telecamere», ha spiegato in conferenza stampa Oliveri. «Agivano con spregiudicatezza e conoscevano bene il territorio», ha aggiunto il vicequestore Giusy Interdonato, affiancata dai colleghi Carmelo Alba e Irene Onolfo.
I rapinatori, tra le altre cose, erano molto scaramantici, tanto da scegliere i capi d’abbigliamento da indossare durante i “colpi” in base al colore che avrebbe “portato bene”. E nel corso di un’azione criminale, hanno puntato una pistola in faccia ai dipendenti di un’agenzia di assicurazioni, urlando: «Noi in Romania facciamo così».
“Stroili Oro”
Il 1. settembre 2016, poco dopo le 13, due malviventi, col volto coperto da caschi da motociclista e occhiali da sole scuri, hanno fatto irruzione nella gioielleria “Stroili Oro” di viale San Martino. Hanno arraffato numerosi preziosi, dopo avere bloccato e minacciato una dipendente e la responsabile del punto vendita. Valore del bottino: 15mila euro. «Uno era di sicuro messinese, l’altro rumeno», è stato raccontato in sede di denuncia. L’analisi dei sistemi di videosorveglianza ha consentito di notare una forte somiglianza con Di Paola. Il complice, smascherato dalla polizia, è ancora irreperibile.
“Bernava Casa Mia”
Intorno alle 17.45 del 9 dicembre scorso, presa di mira la rivendita di casalinghi “Bernava Casa Mia”, situata a Pistunina, sulla Statale 114. I banditi, armati di pistola, hanno portato via 5.320 euro. Gli autori sono stati successivamente identificati dalla Squadra mobile in Di Paola e Mangano, ma la richiesta di misura cautelare è stata rigettata.
Macelleria e tabaccheria
Il 13 dicembre 2016 commesse due rapine in rapida successione. La prima alle 18.50, in una macelleria di corso Cavour: sottratti 500 euro dalla cassa, due blocchetti di assegni, e alcune migliaia di euro da vari borselli; la seconda, alle 19.15, in una rivendita di tabacchi di piazza San Clemente. Qui, invece, arraffati 4mila euro in contanti. I responsabili sono ritenuti dalla polizia Di Paola e Giacalone.
Ina Assitalia
«Se vogliamo 5mila euro si possono prendere tutti in un posto». Così, il 27 dicembre 2016, Nunnari ha prospettato a Di Paola l’idea di fare un rapina all’agenzia Ina Assitalia. In seguito ad alcuni sopralluoghi, il crimine è stato perpetrato il 29 dicembre. Nella filiale ubicata nei pressi di via Colombo, alle spalle del Duomo, un malvivente armato si è fatto consegnare 870 euro, un assegno di 238 euro e due anelli. Alla scena hanno assistito i poliziotti che poi hanno intimato l’alt. I rapinatori sono però fuggiti, lasciando sul posto lo scooter, una pistola Bernardelli semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa, pronta all’uso. Nunnari e Di Paola e Mangano devono adesso rispondere di quel delitto.
Messinsaldo
Il 12 gennaio 2017, alle 18.50, “visitato” da due banditi entrambi con in pugno un coltello l’esercizio commerciale “Messinsaldo” di via Luciano Manara. Bottino della rapina, 900 euro. I rapinatori, Di Paola e Mangano secondo le risultanze degli investigatori, si sarebbero impossessati di un anello, un orologio e denaro contenuto in cassaforte, dandosi alla fuga dopo aver chiuso in bagno due impiegati.
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