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Indagini a tutto campo sul Far West di Giostra

Far West sul Viale Giostra

Si alza il muro dell'omertà nelle indagini per il duplice ferimento avvenuto ieri mattina sul viale Giostra. Gli investigatori della Squadra Mobile, al lavoro senza soste per far luce sulla sparatoria avvenuta in pieno giorno fra numerosi passanti, hanno già sentito diverse persone che si trovavano in zona al momento dell'agguato ma senza grandi risultati. Hanno sentito anche il 26enne Paolo Arrigo, il fruttivendolo che con il padre Gaetano di 54 anni stava lavorando nella bancarella di frutta e verdura quando sono giunti i due malviventi a bordo di uno scooter e quello seduto sul sellino posteriore ha sparato all'impazzata con un fucile da caccia. I pallini li hanno raggiunti alle gambe. Il padre è ricoverato al Papardo in prognosi riservata dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico mentre il figlio ha una prognosi di trenta giorni. Il giovane ha detto di non aver visto nulla e di aver sentito solo il fragore delle fucilate. Gli investigatori sperano che un aiuto possa giungere dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che si trovano in zona ma comunque i due malviventi indossavano caschi da motociclisti. Sul possibile movente si batte la pista del mondo degli stupefacenti. Paolo Arrigo aveva qualche precedente ma soprattutto gli investigatori cercano un collegamento con il ferimento del fratello Angelo, gambizzato anche lui il 29 aprile scorso sul viale Giostra ed al quale fu poi amputata una gamba. Rimane lo sgomento per un'azione punitiva compiuta alle 8,30 fra decine di passanti ed auto in transito. Alcuni proiettili infatti si sono conficcati nelle carrozzerie di due macchine parcheggiate segno che i banditi non si sono curati molto della precisione rischiando di coinvolgere nell'agguato qualche innocente.

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