In piena emergenza tir sulle strade del centro città, si concretizza la possibilità di un'apertura parziale del bacino ora che il moto ondoso concede ai tecnici una reale valutazione dei fondali. Stamani è stata svolta quella strumentale i cui dati, una volta elaborati, vengono comunicati a Capitaneria di porto e autorità portuale. Ad occhio, in base all'esperienza maturata nei 10 anni di operatività degli approdi, esisterebbe le condizioni per l'apertura dello scivolo 1. La profondità minima necessaria per la navigazione delle bidirezionali è di 5 metri e 50. Mentre il fronte di entrata minimo deve essere di 50 metri. Con uno sola invasatura, è possibile garantire circa 35 corse giornaliere tra arrivi e partenze da e per Villa S. Giovanni. Non è il massimo, ma certamente servirebbe ad allentare la morse dei mezzi pesanti che in queste ore, e ormai da 8 giorni, imperversano sulle strade del centro città. Solo in caso di lunghe attese nella chiocciola di Tremestieri, verrebbero concesse le deroghe per farli dirigere verso gli approdi della rada S. Francesco e del porto storico. Intanto l'auhority sta approntando il nuovo intervento di pulitura dei fondali insabbiati che, a distanza di pochissimo verrà eseguito dalla stessa imbarcazione che attualmente si trova a Pescara. Tutt'altri che tramontata, invece, l'idea di realizzare un terzo scivolo, esterno all'invaso, lato monte, da utilizzare in condizioni di mare calmo. Il 3 febbraio scade il termine per partecipare alla gara per la realizzazione del progetto. Uno studio di fattibilità è già stato redatto dall'ingegnere Massimiliano Maccarone dell'autorità portuale. Tra la realizzazione dell'elaborato, le varie approvazioni, il bando per l'aggiudicazione dell'opera, senza intoppi, dovrebbe trascorrere tutto il 2017. Costo: tra il milione e il milione e mezzo di euro.
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