Si sono consegnate spontaneamente alla giustizia le due persone ricercate dai carabinieri destinatarie di ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione antidroga “Doppia sponda”. Sentendo ormai il fiato sul collo dei militari del Nucleo investigativo, si sono costituiti nel carcere di Gazzi Giuseppe Caleca, 29 anni, nato a Partinico ma residente a Messina, e nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto Alessandro Cutè, 22 anni, nato e residente a Messina. Lo stesso Caleca, accompagnato dai suoi difensori, gli avvocati Salvatore Silvestro e Massimo Marchese, si è subito sottoposto a interrogatorio di garanzia davanti al gip Salvatore Mastroeni, rispondendo alle domande di quest’ultimo e provando a chiarire alcuni aspetti. Analoga scelta è stata fatta dagli altri indagati Marco D’Angelo, Gianluca Miceli e Domenico Giovanni Neroni, mentre hanno preferito rimanere in silenzio Giuseppe Valenti e Santino Calabrò. Adesso toccherà agli altri ristretti nei penitenziari fuori Messina sottoporsi, per rogatoria, al confronto col gip Mastroeni, così come a quanti si trovano agli arresti domiciliari. Negli interrogatori,m finora, impegnati anche i difensori Alessandro Trovato, Rita Pandolfino e Rosy Spitale.
Con Caleca e Cutè salgono a 19 le persone raggiunte da misura cautelare, mentre una ventesima, Giuseppe Micali, 36 anni, è stata ammanettata in flagranza di reato, poiché trovata in possesso di stupefacenti durante una perquisizione domiciliare dei carabinieri.
L'approfondimento nell'edizione in edicola
Caricamento commenti
Commenta la notizia