Uno sconto di pena di tre anni. E' quanto il PG Vincenza Napoli ha chiesto ai giudici della Corte d’Assise di Appello per Francesca Picilli, la ragazza di S.Agata Militello accusata di omicidio preterintenzionale nei confronti dell’ex fidanzato Benedetto Vinci e già condannata in primo grado a 18 anni di reclusione in primo grado. Nella requisitoria il procuratore generale ha chiesto le attenuanti generiche e la condanna della ragazza a 15 anni di reclusione. Quindi il rinvio dell'udienza al 24 gennaio quando sarà emessa la sentenza dell'atteso processo.
Francesca Picilli è accusata di avere inferto, al fidanzato Benedetto Vinci, una coltellata al torace la notte del 4 marzo 2012. Il giovane morì dieci giorni dopo nella sua abitazione di S.Agata Militello dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico all'ospedale Cervello di Palermo. Inizialmente i familiari presentarono anche una denuncia nei confronti dei medici del nosocomio palermitano. Cinque furono iscritti nel registro degli indagati ma successivamente la loro posizione venne archiviata in seguito all’esito dell’autopsia. Ad inchiodare la ragazza furono invece proprio le dichiarazioni rese da Benedetto Vinci quando venne sentito dai carabinieri il giorno dopo il ferimento. Vinci raccontò di aver incontrato la SUA EX FIDANZATA e di aver trascorso con lei la notte in discoteca a Capo d'Orlando. Verso le 4,30 andarono a casa di Vinci dove iniziarono a litigare e volarono anche degli schiaffi. Poi quasi per scherzo il giovane impugnò un coltello a serramanico che si trovava sulla scrivania della sua camera e dopo un po' lo lasciò sul letto. A quel punto, secondo il suo racconto, Francesca Picilli prese il coltello è colpi Benedetto al petto provocandogli un'ampia ferita. Quindi la corsa verso l'ospedale diS.Agata militello ed il trasferimento a Palermo e la morte del giovane sopraggiunta dopo dieci giorni.
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