L'episodio risale al 24 marzo del 2014. Quando uno dei tre arrestati stamani fu gambizzato in via Gerobino Pilli a Camaro, nei pressi del ponte della ferrovia. Si ipotizzo in quella occasione ad un regolamento di conti coperto da un muri di omertà che ha ostacolato il lavoro degli inquirenti. Ma a distanza di quasi tre anni la polizia è riuscita a chiudere il cerchi arrestando la stessa vittima, Giuseppe Spadaro, oggi 22enne. Con lui in manette anche Giuseppe Abate e Roberto Romeo, entrambi 23enne messinesi e con precedenti alle spalle. Il reato contestato nel provvedimento emesso dal GIP Monica Marino su richiesta del Sostituto Procuratore Antonella Fradà è detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso, perpetrato aprile e giugno del 2014. Fondamentali per le indagini sono risultate le intercettazioni telefoniche duratte le quali i tre giovani utilizzavano frasi concordate che però hanno messo gli inquirenti sulla strada giusta. Si riferivano alla preparazione di birre in in due buste per riferirsi alla sostanza stupefacente, mentre il bilancino veniva indicato con un orologio. In pratica il terzetto confezionava le dosi che poi vendeva in alcuni punti di ritrovo della città a clienti più o meno abituali. Dosi da 45 grammi circa di cocaina per pezzo ceduta a 50 euro ciascuna. Giuseppe Spadaro venne anche arrestato il 16 maggio del 2014: ad un controllo in via Garibaldi, fu trovato in possesso di quattro dosi di cocaina nascoste nella tasca del giubbotto. Altre dosi gli furono trovate nel corso della perquisizione domiciliare.