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Appello per Ginostra e per il pontile "dimenticato"

Ginostra, che fine hanno fatto i lavori per l'approdo

Riccardo Lo Schiavo, delegato di Marevivo di Stromboli, lancia un ennesimo appello per richiamare l'attenzione sulla ormai  annosa situazione in cui sono costretti a vivere gli ormai pochi ed è il caso di dire "eroici" cittadini della frazione Ginostra.

"Egregio sig. Presidente - si legge nella missiva che Lo Schiavo ha inviato al presidente dela Repubblica Sergio Mattarella -  Le scrivo da Ginostra, frazione dell’isola di Stromboli, raggiungibile solo via mare; un pugno di bianche casette, sparse sulle pendici dell’omonimo vulcano, abitate da alcune decine di anime, superstiti di una popolazione che prima del secondo conflitto mondiale contava quasi mille unità.

Ginostra detiene dei singolari “primati” a livello nazionale: l’energia elettrica è arrivata addirittura nel 2004! e solo nel 2005 è stato realizzata una piccola infrastruttura portuale che consente i “regolari” collegamenti con la terraferma.

Proprio quel pontile, da cui dipende la vivibilità, nonché la sicurezza della comunità (per ovvi motivi legati all’imprevedibile attività dello “Stromboli”), ripetutamente danneggiato dalle mareggiate, necessita di taluni interventi di messa in sicurezza. A tal fine il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile aveva stanziato, con ordinanza n. 0094 del 13/06/2013, ben 880mila euro, incaricando contestualmente il Sindaco di Lipari di provvedere al completamento dei “lavori di manutenzione straordinaria e miglioramento tecnico” dell’approdo in questione.

A distanza di tutti questi anni quei lavori non sono ancora iniziati!!! Né si hanno notizie certe di quel finanziamento: continui appelli e interrogazioni alle Istituzioni competenti sono rimasti ad oggi senza alcun riscontro scritto.

Cosa deve fare, signor Presidente, un ginostrese per avere una qualsivoglia risposta???

Sig. Presidente, da qualche tempo a Ginostra non si ha più neppure il DIRITTO di ESSERE SEPOLTI! Nel nostro cimitero difatti non esiste un solo loculo dove essere eventualmente tumulati! All’umana paura della morte si è aggiunto ora lo sconforto di non potere godere del riposo eterno nella nostra amata terra natia!

Questo abbandono, sig. Presidente - conclude Lo Schiavo -  non è ulteriormente sopportabile! Per questo invoco un Suo autorevole intervento affinché  richiami e sensibilizzi le Istituzioni locali all’attenzione e al rispetto che piccole realtà come la nostra, seppur politicamenteinsignificanti, certamente meritano".

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