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Lorena Mangano, 11 anni
al «killer stradale»

«Nessun rispetto del codice e della vita umana»

«Noi non siamo qui per alimentare vendette, ma per fare giustizia, in una vicenda che ha registrato una forte attenzione da parte della cittadinanza attiva, in una città come Messina che in tante circostanze si è dimostrata poco attenta».

In quell’aula al piano seminterrato del Palazzo di giustizia ieri mattina le parole del pm Marco Accolla sono risuonate per una tristissima pagina giudiziaria, la morte della studentessa orlandina 23enne Lorena Mangano. Una ragazza che una sera di giugno guidava spensierata sulla sua Panda in via Garibaldi e venne travolta dall’Audi TT del finanziere 32enne Gaetano Forestieri, che sfrecciava ad oltre 150 km orari.

E ieri, a conclusione di una drammatica udienza preliminare in regime di giudizio abbreviato, quindi con lo “sconto” di un terzo della pena, il gup Salvatore Mastroeni ha condannato a 11 anni di reclusione Forestieri, accusato di omicidio stradale e competizione stradale non autorizzata.

Il giudice ha poi inflitto 7 anni di reclusione al pasticcere 26enne Giovanni Gugliandolo, che rispondeva di competizione stradale non autorizzata e omissione di soccorso. I due sono stati assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro e Pietro Luccisano. Forestieri ieri ha rilasciato delle drammatiche dichiarazioni spontanee.

Il pm Marco Accolla, che rappresentava l’accusa e a suo tempo coordinò l’indagine dei vigili urbani dell’Infortunistica, aveva chiesto condanne parzialmente diverse, ovvero 12 anni di reclusione per Forestieri e 6 anni per Gugliandolo.

Il gup Mastroeni ha disposto anche provvisionali per i genitori ed i familiari della giovane e le altre parti civili, che sono state assistite dagli avvocati Aurora Notarianni, Francesco Rizzo e Roberto Algeri. Per i genitori della povera studentessa decisa la somma di 80.000 euro a testa, per il fratello 60.000 euro, per la sorella 50.000 euro, e infine per la cognata 20.000 euro. Il risarcimento globale sarà poi stabilito in un altro procedimento, in sede civile. Risarcimento a titolo definitivo invece, la somma è di 15.000 euro, disposto per la parte civile “Associazione familiari vittime della strada”, presieduta da Pina Cassaniti Mastrojeni.

Il gup Mastroeni ha poi disposto la revoca della patente di guida per entrambi gli imputati, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca dei mezzi coinvolti. È stata accolta anche la riqualificazione del reato che era stata richiesta dalla Procura in relazione all’impossibilità di contestare in due distinte tipologie di reato - in questo caso l’omicidio stradale e la competizione stradale -, l’evento morte. In concreto l’aggancio al primo comma dell’art. 9 ter e non al terzo comma, rispetto alla nuova normativa di riferimento.

L’incidente stradale, devastante, avvenne la notte del 26 giugno scorso in via Garibaldi, all’altezza dell’incrocio con la via Torrente Trapani. Lorena Mangano, brillante studentessa 23enne di Capo d’Orlando, era alla guida di una Fiat Panda, in auto c’erano anche alcuni suoi amici che rimasero feriti. Aveva appena attraversato l’incrocio quando la Panda fu colpita in pieno dall’Audi TT condotta da Forestieri, che giunse a velocità molto sostenuta. Lorena fu ricoverata in ospedale in condizioni gravissime, morì dopo tre giorni.

Per la Procura, che raccolse anche alcune testimonianze, oltre ai filmati delle videocamere di sorveglianza della zona, Forestieri quella sera ingaggiò una vera e propria gara ad alta velocità con Gugliandolo, che era invece al volante di una Fiat 500 Abarth.

E ancora risuonano le parole giudiziarie che adoperò il gip Daniela Urbani nell’ordinanza di custodia cautelare che portò in carcere Forestieri, tra l’altro trovato positivo all’alcol test dai vigili urbani, e definito dal giudice «killer stradale»: «Se il Forestieri, malgrado la gara a folle velocità, si fosse arrestato al semaforo rosso di tale incrocio, Lorena Mangano non sarebbe morta».

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