Messina

Sabato 27 Aprile 2024

«Non spegnete le luci sulla morte di mio figlio»

«Non spegnete le luci sulla morte di mio figlio»

Non riesco a farmi una ragione della morte di mio figlio, un bravo ragazzo, ancora giovane. Non aveva mai sofferto di patologie particolari ed è morto per avere fatto ciò che i medici gli avevano detto di fare, assumere un antibiotico per la cura di un ascesso.

L’antibiotico Rocefin fu prescritto dapprima dal dentista che lo aveva in cura e poi fu acquistato su richiesta del suo medico curante che ha redatto la ricetta. Mi chiedo come sia possibile morire cosi. Mi chiedo se la scelta del tipo di antibiotico sia stata ponderata; basta infatti effettuare una ricerca in rete per vedere che il Rocefin ha in passato causato diverse altre morti improvvise.

Può uno specialista effettuare una tale prescrizione senza effettuare alcuna indagine sulla capacità di reazione del farmaco sul paziente? E ancora, il medico curante non dovrebbe avere una conoscenza completa del suo paziente o può limitarsi a recepire acriticamente qualsiasi farmaco un dentista richiede?

Sono interrogativi che rimetto alla Giustizia, nei confronti della quale ho piena fiducia.

Tuttavia devo osservare che l’incarico per l’autopsia fu conferito dalla Procura di Messina in data 26 febbraio 2016 al consulente dott. Fabrizio Perri il quale ha richiesto 90 giorni per il deposito della relazione e ancora oggi, a quasi un anno di distanza, non ne ha depositato gli esiti.

Ciò mi getta nello sconforto più assoluto; non posso vivere senza conoscere la verità. Inoltre non comprendo le ragioni del ritardo, a fronte di un accertamento già eseguito nell’immediatezza della morte e a fronte di un indagine tuttora in corso contro ignoti.

Vi prego di non spegnere anche voi le luci sulla morte di mio figlio e di sostenermi nella mia ricerca di verità.

Angela Maio

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