L'allarme sulla possibile interruzione, dal primo gennaio prossimo, del collegamento marittimo veloce tra Messina e Villa San Giovanni utilizzato da 300 mila pendolari l'anno, lo lancia la Uil Trasporti che stigmatizza quello che definisce il disimpegno politico e istituzionale di una classe dirigente che tratta la Sicilia come periferia dell'impero. Giovanni Giordano, responsabile del comparto ferrovie, e Angelo Cardaciotto, segretario provinciale dei marittimi, evidenziano le conseguenze sui lavoratori dell'indotto nel quale in questi giorni si sono attivate le procedure di mobilità per 17 dipendenti delle biglietterie operanti per la ditta Nettuno Multiservizi. Tutto questo accade mentre la Uil Trasporti Sicilia aveva sollecitato il Ministero dei Trasporti e il Gruppo Ferrovie dello Stato ad incrementare lo stesso servizio di traghettamento veloce ampliando l'offerta per garantire le necessarie coincidenze tra il servizio Trenitalia regionale siciliano e l'alta velocità della sponda calabrese. Il sindacato, insieme con Cgil e Cisl attende ancora un confronto con l'assessorato regionale ai trasporti sul tema della continuità territoriale nello stretto. Sulla sponda siciliana, inoltre, la nuova offerta commerciale di Trenitalia, in vigore dallo scorso 11 dicembre, non prevede nessuna coincidenza utile con gli ultimi collegamenti delle frecce bianche provenienti da Roma ed in arrivo a Villa San Giovanni, per cui i viaggiatori che riuscissero a traghettare non avrebbero ugualmente treni per proseguire verso Palermo o Siracusa non essendoci partenze da Messina dopo le 20:00. La Uil trasporti sollecita il Ministero affinchè il servizio di traghettamento veloce, tra Messina e Villa SG, svolto dalla società Bluferries per conto di RFI, venga inserito nell'atto di concessione per il trasporto passeggeri tra Stato e Gruppo Ferrovie per garantire il diritto di mobilità del popolo siciliano.