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L’industria del divertimento controllata dal clan di Giostra

L’industria del divertimento controllata dal clan di Giostra

Si registrano novità nell’inchiesta “Totem”, con cui polizia e carabinieri hanno decimato il clan di Giostra, attivo nell’organizzazione di corse clandestine di cavalli, nella gestione di stabilimenti balneari, discoteche e punti di ristoro, senza perdere di vista il remunerativo settore dei giochi e delle scommesse.

I pubblici ministeri Maria Pellegrino, Liliana Todaro e Fabrizio Monaco hanno concluso le indagini preliminari nei confronti di una parte delle persone invischiate nell’operazione condotta dalla Squadra mobile e dai militari dell’Arma. Sono 24 i destinatari degli “avvisi”: in primo luogo, Luigi Tibia, 42 anni, considerato il reggente del sodalizio, attualmente al “41 bis”. Il suo difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro, ha già presentato ricorso contro il regime di carcere duro e l’udienza di merito si discuterà il prossimo 24 febbraio al Tribunale di sorveglianza di Roma. E ancora: Paolo Aloisio, 37 anni; Massimo Bruno, 37 anni; Maddalena Cuscinà, 39 anni; Antonino D’Arrigo, 36 anni; Luciano De Leo, 37 anni; Santi De Leo, 38 anni; Francesco Forestiere, 41 anni; Pietro Gugliotta, 55 anni, ex vicepresidente dell’Acr Messina; Roberto Lecca, 38 anni; Teodoro Lisitano, 46 anni; Paolo Mercurio, 23 anni; Vincenzo Misa, 31 anni; Giuseppe Molonia, 27 anni; Eduardo Morgante, 58 anni; Antonio Musolino; 38 anni; Natale Rigano, 35 anni (21.08.1981); Natale Rigano, 35 anni (17.09.1981); Giacomo Russo, 20 anni; Carmelo Salvo, 43 anni; Giuseppe Schepis, 39 anni; Calogero Smiraglia, 43 anni; Natale Squadrito, 68 anni; Pietro Squadrito, 43 anni. Sono assistiti dagli avvocati Silvestro, Antonello Scordo, Giuseppe Donato, Daniela Agnello, Nino Favazzo, Francesca Spanu, Giovanni Di Caro, Pietro Luccisano, Carlo Autru Ryolo e Antonio Barbiero.

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