Il 2017 l'anno del nuovo Cas. Forse cambierà nome ma sopratutto cambierà missione. Dalla gestione, allo sviluppo, agli investimenti. Il consorzio siciliano si sposerà con ANAS alla pari, per uniformare l'offerta con il sistema Paese e per ottenere quei fondi che il Cas , di oggi, non ha.
La corsa per la realizzazione della new co ha avuto uno stop in concomitanza con l'approvazione del manovra che al Senato è passata senza emendamenti.
“I privati non avrebbero avuto fatto investimenti – ha detto il governatore Rosario Crocetta -allora con ANAS potremo progettare anche la Siracusa-Mazara del Vallo che da sola vale 8 miliardi”.
E a proposito di soldi, oggi in contrada Scoppo , è stato presentato il programma degli investimenti del 2016 e quelli previsti nel prossimo biennio.
99 milioni quelli spesi sull'asse Messina catania e Siracusa Gela, che però ha fatto la parte del leone con 80 milioni per tre lotti.
Sull'altro asse, la Messina-Palermo 80 quelli spesi quest'anno e qui a guidare la lista ci sono i 46 milioni del viadotto Ritiro i cui lavori finiranno a fine 2018.
Le gallerie Tindari e Capo d'Orlando a febbraio torneranno percorribili su entrambe le corsie dopo 21 milioni di euro di investimento e un anno di lavori.
E poi c'è il patto per la Sicilia e quello per Messina. Questa dovrebbe essere la vera cassaforte per lo sviluppo immediato delle infrastrutture autostradali dell'isola.
Il presidente del Cas Rosario Faraci e il dg Salvatore Pirrone snocciolano le grandi opere da 200 milioni di euro su cui si punta.
45 i milioni per la pavimentazione fra Giarre e Messina e fra Tremestieri e Furiano.
40 i milioni destinati per le barriere, i guard rail autostradali su entrambi gli assi e poi con altri 30 milioni saranno rimesse a nuovo 5 delle gallerie più vecchie sulla A18 e A20.
Infine ci sono i fondi del Masterplan Messina, con 60 milioni per i nuovi svincoli di Monforte, alì, S.Teresa e la progettazione del completamento di quello di Villafranca.
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