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Emergenza rifiuti, Tari alle stelle e Ialacqua fa ironia fuori luogo

Emergenza rifiuti, Tari alle stelle, e Ialacqua fa ironia fuori luogo

«Dopo gli illuminanti articoli della Gazzetta del Sud e l’e nnesimo documento dei super esperti in tema di rifiuti di “CapitaleMessina”, mi sono convinto: facciamo un inceneritore a piazza Cairoli». All’insegna della leggerezza e dell’ironia. Di fronte al continuo ripetersi di drammatiche emergenze, davanti ai tentativi, seri e responsabili, di trovare soluzioni strutturali a un problema che affligge Messina e l’intera Sicilia, l’assessore della giunta Accorinti sceglie la strada più superficiale: gettarla sul ridicolo. «Se fanno una pista di neve sull’inceneritore di Copenaghen come evidenzia la “Gazzetta” – scrive su uno dei soliti “post” su Facebook –, noi a Messina potremmo farci una grande isola pedonale intorno, così gli ambientalisti non protesteranno. Potete avviare le procedure, non ci saranno ostacoli da parte mia, nel caso in cui fossi stato determinante in questi anni per impedire di fare questa salvifica opera. Certo, lo capisco, ci sarà qualche problemuccio da risolvere, dando per “s c o n t ato” che l’impianto non produrrà alcun inquinamento: modificare il Piano regionale rifiuti per inserire la nuova opera a Messina, individuare il sito giusto in città (se non va bene piazza Cairoli...), fare il progetto, fare lo studio d’impatto ambientale, seguire la procedure per l’a p p r ovazione del progetto e della valutazione d’impatto ambientale, trovare i finanziamenti, fare la gara, individuare un sito per la discarica di rifiuti speciali che produrrà l’inceneritore (e quindi modificare di nuovo il Piano regionale rifiuti, trovare il sito adatto, fare il progetto, eccetera eccetera). Buon lavoro!». Che risate, assessore, c’è da sbellicarsi. Non crediamo ci sia nessuno – la Gazzetta sicuramente no – che abbia potuto addossare sulle spalle dell’amministrazione comunale di Messina il peso dei nodi irrisolti e delle soluzioni non date da parte della Regione siciliana. Le questioni dei rifiuti vanno affrontate su scala regionale, è lapalissiano. Ma gli Enti locali sono della partita, obtorto collo devono giocarla, perché sono loro che, poi, indossano i panni dello sceriffo di Nottingham e, pur offrendo lo scempio di strade stracolme d’immondizia fuori dai cassonetti, presentano puntualmente il conto ai cittadini-contribuenti. Ridicolizzi pure, caro assessore, i termovalorizzatori che consentono a città come Milano (che hanno dimensioni un pochino più ampie della nostra città) di conciliare il rispetto dell’ambiente con la produzione di calore ed energia e a cittadini come i milanesi di pagare cifre irrisorie se paragonate alle bollette della nostra Tari. Se ne sono andati tre anni e più dall’insediamento di questa giunta. Nessuno – la Gazzetta certamente no – ha negato gli sforzi prodotti su questo versante dall’amministrazione Accorinti. Ma i risultati sono assolutamente insufficienti e la partita con la Regione finora è stata sempre persa. Di questo passo, aumentando di 1 o 2 punti l’anno la percentuale di differenziata, alla “strategia rifiuti zero” arriveremo nel 2150. E nel frattempo, saremo a chiederci quale discarica avrà ancora la capienza per ospitare i rifiuti prodotti dalla nostra città. E sul fronte della trasformazione di MessinAmbiente nella nuova società Messina Servizi Bene Comune, dove sono le certezze? Quali sono i benefici per la città? Le garanzie che i messinesi vorrebbero avere sul piano della qualità dei servizi offerti? È di questo che deve dare conto e ragione, caro assessore. Poi, se vuole, l’a c c o m p a g n eremo noi a sciare sul tetto dell’inceneritore di Copenaghen. Con biglietto di sola andata. Tanto per scherzarci su. Che ridere, ragazzi...

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