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54 mesi di vana attesa

Ente Fiera

Erano 12 quanto l'ente regionale con sede nella cittadella di viale della Libertà venne prima sciolto, nel 2012, e poi messo in liquidazione, l'anno successivo. Da allora per i dipendenti non è mai stata trovata una soluzione, né una sistemazione. 54 mesi dopo, rimasti in 10 dopo che due si sono dimessi, uno è andato a lavorare al nord, l'altro nei vigili del Fuoco, timbrano tutti i giorni un cartellino di presenza. All'inizio avveniva nei luoghi di lavoro, in fiera, rimanevano lì senza che nessuno gli dicesse cosa fare per tutta la durata delle ore contrattuali. Poi, chiusi i battenti della cittadella, ogni giorno si recano nella sede dell'ispettorato del lavoro per firmare un documento che funge da verifica accertativa. Un documento che è a tutti gli effetti un titolo esecutivo che l'ufficio di Messina ha recentemente trasmesso a Palermo. All'Inps, inoltre, figura registrata fino al settembre scorso regolare posizione di questi dipendenti per i quali la regione dovrà anche pagare i contributi. Una situazione paradossale da un lato, drammatica per chi la sta vivendo sulla propria pelle e che negli ultimi mesi si è visto revocare mutui e fitti o si è visto notificare uno sfratto dalla casa in cui abita. I dipendenti hanno deciso di scrivere al presidente della regione Rosario Crocetta e all'assessore competente Mariella Lo Bello. In sintesi, uno sfogo all'indirizzo di due istituzioni che secondo i lavoratori hanno disatteso gli impegni presi negli anni durante incontri e riunioni alle quali nessun risultato concreto ha fatto seguito. E dire che nel 2013 venne presentato un disegno di legge per il loro passaggio ad un'altra società così come l'anno prima avvenne per i colleghi dell'ente fiera di Palermo. Ma quel disegno di legge oggi è ancora nei meandri di qualche Commissione Parlamentare. L'appello adesso è rivolto la deputazione regionale messinese, al sindaco di Messina ed il consiglio comunale affinchè si attivino in modo che le loro istanze non restino vane e il loro grido di dolore possa essere ascoltato da qualcuno.

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