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Rada S. Francesco, ultima
concessione triennale

Gli uffici dell’Autorità portuale sono già al lavoro per preparare il bando di una nuova concessione della rada San Francesco, a quanto pare l’ultima nella storia di Messina. Il bando, infatti, dovrà essere pubblicato entro marzo quando scadrà la concessione triennale attualmente in vigore in capo alla società Caronte & Tourist, aggiudicata nel 2013 dall’Authority ma siglata in concreto nel marzo dell’anno 2014. Il dado è tratto, com’era prevedibile – visto che il nuovo porto di Tremestieri, l’opera emergenziale aggiudicata nel 2013 – è rimasto clamorosamente sulla carta. E che oggi, nonostante tutti i problemi siano stati risolti, non v’è speranza che i cantieri possano essere aperti prima della prossima primavera. E che i lavori dureranno un minimo di 18 mesi, come prevede quel contratto ancora da stipulare, e poi seguiranno i collaudi. Ma prima d’accennare ai passaggi da consumare per posare la prima pietra del porto, a suscitare grande interesse è il profilo dei tempi.

Quanto durerà l’ultima concessione della Rada San Francesco? (dando per scontato che la costruzione del porto non finisca in una palude)

Il commissario dell’Authority, Nino De Simone, rompe gli indugi anche perché s’accinge ad inviare al movimento Cambiamo Messina dal Basso, che sull’argomento lo ha incalzato e bacchettato, ed ovviamente al Comune, e per conoscenza alla Prefettura e alla Procura, una dettagliata risposta sui temi collegati al nuovo bando. «Quasi sicuramente, visti i tempi prevedibili per il completamento dell’iter burocratico e finanziario che è ancora in corso per il nuovo porto di Tremestieri, per la firma del contratto, per la redazione del progetto esecutivo, i successivi lavori (contrattualmente 18 mesi) e infine i collaudi, si tratterà di una concessione triennale. Un’ipotesi alternativa – osserva De Simone – potrebbe essere quella di una concessione un po’ più breve, per 2 anni, ma con possibilità di proroga se il porto non fosse completato e attivato»

In pole position, dunque, la prima ipotesi: «Personalmente credo che la scelta da fare, relativa ad un servizio di traghettamento d’interesse nazionale, vada assunta con la massima serietà. In ogni caso vorrei sottolineare, come bene hanno fatto il sindaco Accorinti e l’assessore Signorino in conferenza stampa, che insieme abbiamo fatto un lavoro straordinario per accelerare il più possibile l’iter del porto di Tremestieri, che si era bloccato con la perdita dei fondi, la necessità di ricostituire il quadro economico, e infine il parere rivendicato dalla Commissione regionale lavori pubblici». Non finisce qui: appena l’Authority diventerà la stazione appaltante dell’opera faremo ogni sforzo per far andare i lavori nel modo più efficiente e celere possibile».

In verità la trafila degli ultimi adempimenti mette ancora i brividi lungo la schiena.

La sola redazione del parere favorevole già espresso dalla Commissione regionale, con relativa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, richiede... 45 giorni. «Questo passaggio finirà ai primi di gennaio – spiega il segretario generale Di Sarcina – poi in un giorno, abbiamo tutto pronto, valideremo il progetto». Ma comincerà un nuovo tormentone. «Per poter firmare il contratto, dovranno essere adottati gli ultimi due decreti di finanziamento. Quello dello Stato per i 6,5 milioni del Provveditorato opere pubbliche e quello della Regione per i 16 milioni del co-finanziamento. Ottenuti i due decreti, firmeremo il contratto con Coedmar e partiranno i 75 giorni per la redazione del progetto esecutivo». Insomma, considerando i tempi, l’apertura dei cantieri in primavera (non d’estate) meriterebbe una firma, perché sia realtà.

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