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L’arcipelago eoliano rende omaggio a Gaetano D'Ambra

L’arcipelago eoliano rende omaggio a Gaetano D'Ambra

Cattedrale strapiena di gente per l'ultimo saluto a Gaetano D'Ambra, tra momenti di grande commozione e di affetto verso due famiglie che dovranno trovare la forza di andare avanti.

I funerali del trentenne secondo ufficiale di coperta della nave “Sansovino” , morto martedì scorso nella sentina della nave, al molo Norimberga di Messina, con gli altri colleghi Cristian Micalizzi e Santo Parisi, sono stati accompagnati dalle sirene delle navi di Siremar Caronte & Touristi che giornalmente collegano il porto di Milazzo con le Isole Eolie. In cattedrale c'erano i quattro sindaci dei Comuni eoliani, a testimonianza di come la tragedia di fine novembre abbia colpito tutto l'arcipelago; il presidente di Caronte & Tourist, Vincenzo Franza, che ha voluto far sentire la sua vicinanza ai familiari; una rappresentanza di docenti e studenti dell’Istituto nautico “Caio Duilio”" di Messina, dove Gaetano aveva studiato sognando la carriera di marittimo; i colleghi ufficiali di Gaetano, che tra le lacrime hanno ricordato la grande competenza e professionalità oltre che il saper fare squadra con l'amico di tanti viaggi e tanti studenti, tanti ragazzi, molti dei quali sognano una carriera in mare.

La messa funebre, nel corso della quale è stata letta una toccante lettera della moglie, è stata celebrata da un commosso don Gaetano Sardella con la partecipazione di don Lio Raffaele, don Giuseppe Mirabito, don Lillo Maiorana e don Giuseppe Lo Nardo per Salina.

«La salute – ha ricordato padre Sardella – non può essere un prodotto da vendere in cambio di un posto di lavoro. Gaetano – ha aggiunto – oggi è una di quelle stelle che guardava di notte, durante la navigazione, pensando al futuro con la sua Emanuela. Possano queste famiglie trovare con l'aiuto di Dio la forza di risollervarsi come ha fatto la nostra Lipari tante volte quando si è raccolta in questa chiesa per fatti simili».

La comunità di Lipari (e non solo) si è unita al dolore della famiglia D’Ambra già nella serata di sabato scorso. Migliaia di persone erano accorse al porto di Sottomonastero, dove avevano accolto all’arrivo del traghetto “Isola di Vulcano”, la salma del sottufficiale. Nell’isola, anche a detta dei più anziani, non si era mai verificato nulla di simile: si erano verificate altre tragedie in passato, che hanno scosso la comunità ma la partecipazione, stavolta, è stata davvero notevole, a testimonianza di come la morte di questo ragazzo di neanche trent’anni e dei suoi colleghi abbia lasciato davvero il segno.

Prima di sbarcare a Lipari il traghetto aveva fatto tappa a Vulcano, dove la vittima aveva vissuto a lungo. Ad attendere sul molo c’erano decine di persone con fiaccole in mano, a dimostrazione di un dolore collettivo per la tragedia che ha colpito il giovane eoliano.

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