Il giorno dopo la tragedia della nave Sansovino è solo dolore e sgomento. La morte di tre marittimi siciliani fa sprofondare nel lutto la regione ed il Paese intero e riporta alla ribalta l'antico problema della sicurezza sui posti di lavoro. Oggi però si piangono tre uomini avvelenati dai gas mortali, Gaetano D'Ambra, 27 anni di Lipari, secondo ufficiale di coperta, Christian Micalizzi, 38 anni di Messina, primo ufficiale e Santo Parisi, 51 anni operaio motorista di Terrasini. Con loro anche sei feriti pure loro colpiti dalle esalazioni che si sono propagate nella stiva della nave passeggeri della Siremar ormeggiata al molo Norimberga.
Adesso c'è da capire come sia potuto accadere tutto questo, come siano andate le cose in quei drammatici minuti all'interno della cisterna e se siano state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie per un tipo di lavoro così delicato. Sull'accaduto la magistratura ha aperto un'inchiesta affidata al procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci ed al sostituto Federica Rende che al più presto saranno affiancati da altri due colleghi. Un fascicolo per il momento contro ignoti con l'ipotesi di reato di omicidio plurimo. Le indagini sono state affidate agli uomini della Capitaneria di Porto di Messina, coordinati dal comandante Nazzareno Laganà, che hanno già sigillato i locali in cui è avvenuta la tragedia. Con loro da ieri anche i Vigili del Fuoco di un corpo speciale che hanno il compito di stabilire il tipo di gas che si è sprigionato e la provenienza. Fra le ipotesi anche la possibilità che il gas letale sia fuoriuscito dalla sentina, la parte più bassa dello scafo in cui vengono accumulati liquidi di scarto che poi devono essere smaltiti mediante adeguate operazioni. Ma si tratta al momento solo di ipotesi al vaglio degli investigatori. I magistrati, intanto, già in nottata hanno iniziato gli interrogatori dei compagni di lavoro delle vittime. Per prima cosa c'è da chiarire se i lavoratori siano andati tutti assieme nella stiva per eseguire lavori pulitura o se uno di loro si è sentito male e gli altri, nel tentativo di soccorrerlo, abbiano chiesto aiuto a dei colleghi che poi a loro volta hanno accusato dei malori e tre di loro non ce l'hanno fatto. A fornire un contributo alle indagini, oltre agli accertamenti tecnici, saranno le autopsie che saranno disposte nei prossimi giorni. “Le famiglie sappiano che stiamo facendo il prima possibile -ha detto l'aggiunto Scaminaci- siamo consapevoli che erano persone che stavano facendo il loro lavoro e cercavano di farlo al meglio”. Sulla tragedia della Sansovino il gruppo Caronte Tourist isole Minori si è detto vicino alle famiglie dei marittimi coinvolti ed ha nominato una commissione d'inchiesta interna.