Giornata di paura e di apprensione per molti cittadini messinesi, soprattutto per l’esondazione o la piena di alcuni torrenti e la pericolosa pratica di attraversarli, o il tentativo di recuperare l’auto infossata nel greto, che ancora attanaglia centinaia di famiglie. Una giornata alquanto convulsa da Santa Margherita-Briga fino a Rodia e a Ortoliuzzo. Ma andiamo per ordine.
Una delle situazioni più critica è stata quella determinata, nel pomeriggio, dall’esondazione del torrente Finanze, all’altezza dell’abitato di Ponte Schiavo. L’acqua e il fango hanno invaso la vecchia Nazionale, fortunatamente senza gravi conseguenze ma paralizzando il traffico e lasciando sull’asfalto pietre e detriti. Non è la prima volta: dall’ottobre 2009 il comitato locale chiede invano la messa in sicurezza del pericoloso vallone. Ancora lungo lo Jonio, a Briga, l’esondazione dell’omonimo torrente – come segnala Pino Rizzo – ha causato la distruzione di un tratto del muro perimetrale di un condominio. Due fronti di paura, ben diversi, si sono registrati a Zafferia superiore, tra le case vicine al torrente esondato, e in viale Trapani alto a causa del solito fiume fangoso. Ma andiamo per ordine. Nelle prime ore del mattino la polizia municipale e la protezione civile sono accorse a Zafferia, in contrada Chiesa Vecchia, dove tre auto parcheggiate vicino all’alveo sono state semisommerse dal fango. Due di esse hanno riportato danni. Al lavoro come spalatori anche i vigili urbani coordinati dal commissario La Mazza. I residenti chiedono al Comune di eliminare d’urgenza la fitta vegetazione che ostruisce il deflusso delle acque e crea non pochi rischi.
Nel tardo pomeriggio, invece, la solita abbondante fiumana di acqua, fango e pietre è discesa dal costone di viale Trapani alto raggiungendo l’incrocio con il viale Regina Margherita. Il traffico si è paralizzato e appena sopra la Circonvallazione, la piscina ha superato il mezzo metro, mettendo in fuga i passanti e inducendo alcuni automobilisti ad abbandonare l’auto sopra i marciapiedi. Oggi stesso i lavori urgenti di regimentazione idraulica del costone dovrebbero riprendere di buona lena. A quanto pare, quell’incessante “cascata” che ad ogni pioggia intensa divora la collina passando nei tubi spezzati «sarà convogliata in settimana – assicura l’ing. Antonio Cardia, dirigente della Protezione civile – in un nuovo impluvio rivestito di geotessuto». Insomma la drammatica emergenza dovrebbe presto essere arginata. Ma è corsa contro il tempo.
Seri problemi anche a Rodia, nella frazione Grancabella. Una ventina di famiglie sono rimaste isolate a causa di una frana sulla strada vicina al torrente. È lo stesso punto della frana del 22 novembre 2011, sottolinea Mario Biancuzzo che ricorda di aver chiesto invano un muro a protezione dell’arteria. Ad Orto Liuzzo, via Marina, un torrentello ha inondato di fango la strada e una casa.(a.t.)