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Morte Lorena, chiesti due rinvii a giudizio

lorena mangano

Il 14 dicembre è la data fissata per l'udienza preliminare davanti al giudice Salvatore Mastroeni in cui dovranno comparire Gaetano Forestieri, finanziere 32enne ed il pasticciere Giovanni Gugliandolo, 26 anni. Il sostituto procuratore Marco Accolla ha chiesto il rinvio a giudizio dei due imputati nell'inchiesta per l'incidente stradale che la notte del 25 giugno scorso costò la vita alla 23enne di Capo d'Orlando Lorena Mangano. Forestieri, che era alla guida dell'Audi che centrò la Panda della ragazza deve rispondere di omicidio stradale e competizione non autorizzata, mentre  Gugliandolo è accusato oltre che di competizione non autorizzata, anche di cooperazione con Forestieri e omissione di soccorso nei confronti di Lorena e degli altri feriti.

Accuse pesanti per i due automobilisti inchiodati da testimonianze ma soprattutto dalle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza.

Lorena, studentessa universitaria a Messina, quella sera stava trascorrendo una serata con tre amici. Dopo aver svoltato dal viale Trapani per immettersi in via Garibaldi la sua Fiat Panda fu colpita in pieno dall'Audi TT del finanziere che procedeva a velocità sostenuta. Forestieri non potè far nulla per evitare il violentissimo impatto. La Panda si ribaltò ed i giovani rimasero incastrati nell'abitacolo. La più grave di tutti sembrò subito Lorena. Trasportata al policlinico in condizioni disperate il suo cuore cessò di battere tre giorni dopo. A Forestieri fu poi rilevato un tasso alcolemico di 1,25 ben oltre il limite consentito dal codice della strada. Secondo l'accusa del PM Forestieri era in competizione con la Fiat Abarth 500 di Gugliandolo. Quest'ultimo dopo aver rallentato ed osservato la scena dell'incidente si allontanò come confermato da alcuni testimoni.

Forestieri e Gugliandolo sono ancora rinchiusi in carcere. Per il finanziere, assistito dall'avvocato Salvatore Silvestro, la Corte di Cassazione ha già rigettato la richiesta di scarcerazione, per Gugliandolo, difeso dall'avvocato Pietro Luccisano, la Corte Suprema deciderà il 30 novembre.

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