Un detenuto rinchiuso nel carcere di Gazzi ha tentato, nel pomeriggio di ieri, di fuggire dopo aver raggiunto i tetti della casa circondariale. Si tratta di C.A., originario di Sant’Agata di Militello. Il detenuto, che è riuscito ad arrampicarsi anche grazie alla grondaia, ha messo in atto il piano approfittando dell’ora d’aria.
Tempestivo è così scattato l’allarme. Sul posto sono arrivati gli agenti della sezione “Volanti” della polizia - che si sono posizionati a ridosso della casa circondariale per evitare l’eventuale fuga dell’ uomo - i vigili del fuoco con autoscala e personale della polizia penitenziaria. Gli uomini del “115” hanno anche steso e gonfiato in strada un telo per evitare che l’uomo, in un eventuale diseprato salto verso il vuoto, potesse avere la peggio.
Immediato, e decisivo, è stato l’intervento dell’assistente capo della polizia penitenziaria Ciro Scala, in forza all’ufficio “Matricola” della casa circondariale, che, accortosi dell’accaduto, dopo aver preso le chiavi della porta d’accesso ad una delle terrazze, ha prima inseguito l’uomo e, successivamente, con lui è riuscito ad instaurare un dialogo. L’assistente capo non ha però avuto certamente un ruolo semplice visto che ha dovuto star dietro al detenuto per alcune decine di metri saltando pure da un tetto all’altro fino a giungere al solaio di copertura del Centro clinico. Dopo averlo ricondotto alla ragione l’assistente capo gli ha così chiesto di desistere dal proprio intento. L’arrivo di alcuni rinforzi - nel particolare altri agenti della polizia penitenziaria col medico del Servizio clinico penitenziario - ha però scatenato la reazione inversa di C.A. che ha nuovamente tentato di lanciarsi dal tetto del carcere di Gazzi. Una nuova mediazione, sempre condotta dall’assistente capo Scala, ha evitato il peggio. Poco dopo le 16 l’uomo gli si è così avvicinato facendosi trasferire, per alcuni controlli, nel Centro clinico.
L’assistente capo Ciro Scala non è nuovo a fatti del genere. Anni addietro ha infatti bloccato un uomo che stava tentando di fuggire ai carabinieri, collaborando così al suo arresto. Dell’accaduto è stato informato anche il segretario regionale del “Coordinamento nazionale polizia penitenziaria” Lillo Italiano.