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Piazza del Popolo
ridotta a una latrina

Piazza del Popolo ridotta a una latrina

Trovate l’autore di questo cartello e facciamolo subito assessore al Decoro. La cosa più bella non è tanto la scritta principale, la constatazione-denuncia delle condizioni vergognose in cui versano i portici di piazza del Popolo, quanto il “sottotitolo”: «Se vi becco, vi salo”. C’è tutto in quella frase, ironia e disperazione, per chi probabilmente in quei portici trascorre l’intera giornata, vi risiede o lavora, e non ne può più di vederli tristi, grigi e anonimi durante il giorno e trasformati in vere e proprie latrine di sera o nelle lunghe notti alticcie di sbandati e ubriachi.

Manca tutto, in quella che davvero potrebbe essere la piazza architettonicamente più bella della città. Manca la volontà politica di attuare quei progetti di riqualificazione fermi al palo da decenni. Mancano le risorse che si sono colpevolmente lasciate andare in fumo per l’incapacità di attuare il vecchio “Contratto di Quartiere”. Manca l’azione di vigilanza, che non può limitarsi al “blitz” di un solo giorno da parte della sezione decoro della polizia municipale il cui comandante, oltretutto, il commissario Biagio Santagati, ha chiesto di essere trasferito ad altri servizi perché stanco, deluso, minacciato nell’adempimento dei suoi doveri d’ufficio.

Piange il cuore nel vedere uno spazio ideato con maestria e lungimiranza dai suoi vecchi progettisti ridotto a sede di un lurido mercatino e, al buio, in una sorta di bivacco a cielo aperto di varia umanità.

E allora ecco che quel cartello diventa quasi un programma elettorale: «I portici non sono un cesso, se vi becco vi salo». Portiamolo a Palazzo Zanca, colui che lo ha ideato, affidiamogli le chiavi della città...(l.d.)

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