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Cesa lo sospende, D'Alia: "Mi dimetto io"

Gianpiero D'Alia

Il segretario nazionale dell'UDC Lorenzo Cesa ha sospeso a titolo cautelativo dal partito e ha deferito al collegio dei probiviri l'on. Gianpiero D'Alia per le "gravi affermazioni lesive dell'immagine del partito e offensive nei confronti dei suoi 50.000 iscritti". Lo dice una nota dell'ufficio stampa Udc riferendosi alla frase "l'Udc è morta, stiamo parlando del nulla..." detta dal presidente Udc.

“Confesso che è abbastanza inebriante essere sospeso dal nulla. Per amicizia verso l’onorevole Cesa, mi prodigo per evitargli nuovi strappi sul fronte della legalità statutaria e gli rassegno volentieri le mie dimissioni. Se mi fornisse l’indirizzo a cui inviarle, gli sarei infinitamente grato”. Così Gianpiero D’Alia, parlamentare di Area Popolare e fondatore dei ‘Centristi per il Si’, appresa la notizia della sospensione cautelativa.

"Egregio Onorevole Rocco Buttiglione e gentilissima Onorevole Paola Binetti, un partito che in Sicilia stringe rapporti con cocainomani e mafiosi... sospende una persona per bene come D'Alia, senza vergogna alcuna. Dispiace il vostro assordante silenzio". Firmato Giovanni Ardizzone. E' l'sms al vetriolo inviato questa sera, come apprende l'Adnkronos, dal Presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, esponente Udc, ai due colleghi di partito, molto conosciuti per la loro religiosita'.

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