Quando si parla di Halloween in relazione al nostro territorio, bisogna tener presente da un lato un problema legato all’ordine pubblico, dall’altro la sempre più forte tendenza a “commercializzare” ogni ricorrenza. Ad evidenziarlo, il prof. Francesco Pira, sociologo e docente di Comunicazione dell’Università di Messina: «Nella città di Messina, e più in generale in Sicilia ed al sud Italia – spiega il docente –, si percepisce la paura che, dietro le maschere di Halloween, durante la notte del 31 ottobre, possano nascondersi delinquenti che, approfittando della “notte delle streghe” per passare inosservati se travestiti, potrebbero organizzare rapine o anche di peggio. Per quanto riguarda l’aspetto commerciale, al di là delle pubblicità di più o meno grandi marchi che colgono l’o c c asione per sponsorizzare biscotti o altri svariati prodotti, ci sono anche i piccoli commercianti che si organizzano per approfittare dell’interessante spunto fornito da Halloween per l’allestimento di stand e vetrine dedicate». Non è passato inosservato, ad esempio, l’annuncio di un fruttivendolo siciliano che, per attirare l’attenzione sulle sue zucche in vendita, ha scritto “Zucche per Aulin”. La foto del singolare cartello, con il divertente errore fors’anche intenzionale, così come tanti post ironici sullo stesso tema, infatti, è stato condiviso da centinaia di persone sui social network, facendo il giro del Paese. Sulle modalità in cui la festa del 31 ottobre viene vissuta nel nostro territorio, basata per lo più su serate e party notturni nei locali, come sottolinea il sociologo, c’è da tener presente un oggettivo problema legato all’u r b a n i s t ica: «In un territorio in cui buona parte della popolazione vive in condomini, non è facile per i bambini girare con i genitori per dire “dolcetto o scherzetto”, di condominio in condominio appunto». La principale querelle, che vede coinvolti tanto comuni cittadini quanto esperti studiosi, essendo quella di Halloween una festa squisitamente pagana, però, ovviamente, è quella legata alle sue origini, che per “i contrari” r i s u ltano in netto contrasto con la nostra tradizione cristiano-cattolica. La soluzione per evitare sterili polemiche che, soprattutto sul web, tendono spesso a degenerare, posto che Halloween è ormai una ricorrenza tenuta in considerazione anche in Sicilia e più in generale in Italia, secondo il prof. Pira, potrebbe essere quella di introdurre nelle scuole lo studio delle origini celtiche e delle evoluzioni della festa, oggi tipica degli Stati Uniti e del Canada, «senza per questo tralasciare o mancare di rispetto alle nostre tradizioni».
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