«Il 16 novembre saremo di nuovo qui». Se finora Renzi non era mai venuto a Messina, ora potremmo assistere a due visite nell’arco di meno di un mese. E i sopralluoghi a Taormina sono destinati a infittirsi man mano che si avvicina il grande appuntamento del G7 di maggio 2017. La firma del Patto è già storia. Ma ci sono temi incalzanti, che riempiono la cronaca quotidiana, e che vanno affrontati con lo stesso impegno e con la determinazione profusi nei dieci mesi duranti i quali il Governo nazionale e i Comuni della Città metropolitana hanno lavorato per definire e limare quell’elenco di progetti che, da qui al 2019, dovranno diventare cantieri aperti e opere realizzate. Quella del 16 novembre sarà un’altra data importante, perché il presidente del Consiglio ha assicurato lo sbarco in riva allo Stretto di una vera e propria “task force”, composta dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio, dai vertici di Anas e delle Ferrovie dello Stato. Renzi ha raccolto il “grido di dolore” lanciato con toni anche accorati dal sindaco metropolitano Renato Accorinti. «Hanno ragione i sindaci – ha detto durante l’intervista esclusiva rilasciata a Rtp, al microfono di Saro Pasciuto –, le questioni infrastrutturali sono decisive, il mio Governo ha intenzione di affrontarle e risolverle». Si farà il punto su ciò che può e deve essere fatto nel breve, nel medio e lungo termine, per garantire stabilmente la continuità territoriale, per rafforzare la dotazione infrastrutturale, per accelerare le procedure riguardanti opere di cui si va parlando da troppi anni e che ancora stentano a partire (porto di Tremestieri, via don Blasco, la nuova strada del Mare, a vallo della stessa via Don Blasco). Anas e Ferrovie hanno un ruolo determinante e il Governo non consentirà sottovalutazioni dei problemi né strategie volte a dismissioni, come purtroppo avvenuto nel passato, soprattutto per quel che riguarda le scelte del Gruppo Fs. Autostrade, ferrovie, collegamenti interni tra la provincia e il capoluogo e tra la Città metropolitane e le altre province siciliane, sono interventi prioritari. E il Ponte? Dopo l’accelerazione verbale di qualche settimana fa, Renzi dichiara di non aver voluto “frenare” ma soltanto di dover chiarire una posizione che il Governo ritiene coerente con la propria impostazione e gli obiettivi prefissati: «Noi vogliamo equiparare le condizioni infrastrutturali del Sud a quelle del Nord, noi vogliamo portare l’Alta Velocità fino alla Calabria, vogliamo mettere in rete collegamenti efficaci tra la Sicilia e il resto del Paese e del Mediterraneo». E in questo scenario, secondo Renzi, il Ponte diventa quasi una scelta finale obbligata, ma è una sorta di ciliegina sulla torta che chiude, e non precede, il banchetto. «Quello messinese è un territorio di straordinaria rilevanza», ha ribadito il premier. E proprio in queste ore il ministro Delrio, ribaltando le voci circolate finora, pare stia valutando la possibilità di concedere la proroga per tre anni all’Autorità portuale di Messina-Milazzo. È stato lo stesso premier a caldeggiare un’attenta riflessione sul ruolo dell’Authority e sulla necessità di non spogliarla di competenze che, in questa fase, coinvolgono i destini di opere e di aree strategiche per il futuro di Messina, quali gli appalti e il concorso internazionale per la Fiera, le bonifiche e la riqualificazione della Zona falcata, la costruzione del nuovo porto e della piattaforma logistica di Tremestieri.