Solo in pochi ieri tra i tanti sacerdoti presenti al Duomo hanno compreso immediatamente il nome del nuovo arcivescovo ai più sconosciuto. Un nome tra i tanti uomini di chiesa che ogni giorno lavorano sodo nelle parrocchie delle diocesi di appartenenza. Non è andato lontano papa Francesco a pescare colui che avrà un compito gravoso adesso quello di ricompattare la diocesi senza una guida stabile da un anno. La scelta è ricaduta su un parroco, monsignor Giovanni Accolla, 65 anni di Siracusa, di spessore e di esperienza, già direttore dell'ufficio diocesano per i Beni Architettonici e l'Edilizia di Culto e presidente della Fondazione Sant'Angela Merici. Dopo Padova, Bologna, Palermo, papa Bergoglio continua con il suo cambio di rotta, con il suo nuovo criterio nella scelta dei vescovi: la prelazione dell'esperienza e del servizio pastorale sul campo. E ieri la riconferma di questo meccanismo di selezione con la nomina di altri due vescovi, oltre Accolla, con un passato di parroci mons. Giuliano in Puglia e mons.Marino in Liguria. Non sono in tanti a conoscere in città questo parroco siracusano conosciuto e amato però nella sua città come uomo combattivo, determinato, dinamico e propositivo. Qualcuno lo ha appellato “Vescovo manager” per la sua capacità in materia di conti e di edilizia religiosa da cui però non perde l'obiettivo della sua mission:“ Una pubblica amministrazione attenta solo a pianificare i servizi partendo dalla preoccupazione di far quadrare i conti dimenticando che il destinatario del servizio è l’uomo, nella sua dignità di persona – ha dichiarato - favorisce la crescita del disordine sociale, dei soprusi e della corruzione tra politici, funzionari e imprese e raggiunge solo l’obiettivo del disservizio”. “Al centro di ogni iniziativa – ha precisato qualche tempo fa mons. Accolla – ci sono le persone con fragilità, con la loro domanda di servizi ma soprattutto con la loro dignità. Bisogna operare nella certezza che la disabilità o debolezza non sia un limite, ma una risorsa; la persona deve prevalere oltre qualsiasi preoccupazione economica”. E ciò che si aspetta l'arcidiocesi da mons.Accolla lo si legge sul sito dei vescovi di Sicilia “dovrà ricomporre alcuni rapporti fra lo stesso clero che, nel recente passato, si è diviso su alcune scelte effettuate dal suo predecessore”. E risultano chiare le parole del suo primo messaggio alla città in cui facendo riferimento all'apostolo Paolo auspica l’impegno all’interno della società civile da parte di tutti, consacrati e laici con animo libero da ogni ambizione elitaria