Il Piano regolatore del porto di ritorno da Palermo. Il Patto per la Falce in corso di attuazione. La richiesta di proroga per mantenere in vita per altri 36 mesi l’Autorità portuale. Il rilancio della cantieristica navale con l’imminente arrivo di una commessa milionaria per gli ex Cantieri Rodriquez. Sono giorni intensi, ore frenetiche, sul “fronte del porto”.
Le preoccupazioni di un frettoloso e nocivo, per l’economia di Messina e Milazzo, accorpamento con Gioia Tauro vengono amplificate dalle notizie della paralisi del porto calabrese, a seguito dello sciopero dei lavoratori sul piede di guerra dopo l’annuncio di oltre 400 esuberi da parte della società concessionaria. Per questo motivo, ma anche per tanti altri, l’Autorità portuale deve rimanere nella sua piena autonomia gestione ed economico-finanziaria. I numeri alla base della richiesta di deroga alla riforma della portualità sono inoppugnabili e sembra essersene reso conto anche il ministro Graziano Delrio che, alla fine, dovrebbe accordare la proroga a Messina-Milazzo e a Salerno.
In attesa di novità da Roma, il commissario dell’Authority Antonino De Simone sta raccogliendo i frutti dell’enorme mole di lavoro svolta in questi lunghi mesi. I due fronti aperti, la Falce e la Fiera, assieme al Piano regolatore del porto, confermano l’importanza di avere un’Autorità in grado di governare i processi in evoluzione e non di essere fagocitata dal nuovo organismo che dovrebbe avere sede in Calabria. Messina non può permettersi il lusso di sprecare occasioni così preziose né potrà mai accettare che le risorse appartenenti al territorio vengano dirottate altrove. Si configurerebbero un evidente abuso di potere con grave distrazione di somme.
Martedì si riunirà, nei locali dell’Autorità portuale di via Vittorio Emanuele, il tavolo tecnico convocato da De Simone per i pareri definitivi sul Prg del porto che la Regione sta per restituire. Nella stessa occasione, si farà il punto su tutti gli interventi in corso per l’attuazione del Patto per la Falce e sul programmato piano di bonifiche. E in settimana si procederà anche all’aggiudicazione ufficiale del primo degli appalti relativi alla riqualificazione del quartiere fieristico, riguardante il Portale d’ingresso e il Padiglione delle Mostre d’Arte e del Turismo. Prima di Natale sarà espletata la seconda gara, concernente il progetto di parziale demolizione e ricostruzione dell’ex Teatro in Fiera.
La grande e inattesa novità, però, potrebbe registrarsi nel settore della cantieristica navale. Dopo anni di inquietanti silenzi, sembra che finalmente la società Intermarine, che fa parte della holding Immsi di Roberto Colaninno, abbia deciso di investire somme importanti anche sul cantiere ex Rodriquez della Zona falcata. Sarebbero in arrivo due commesse ultramilionarie da parte della Marina Militare, suddivise tra i cantieri navali di Sarzana e di Messina. Sarebbe una preziosa boccata d’ossigeno che garantirebbe i livelli occupazionali per oltre 60 dipendenti. E inoltre potrebbe essere interpretato come il segnale di un’inversione di tendenza, dopo anni di immobilismo e di timori fondati rispetto alla volontà di Intermarine di tagliare i “rami secchi”, dimenticando che era la Rodriquez fino a qualche anno fa la “casa madre” che controllava i Cantieri navali della Liguria. Il 28 ottobre dovrebbero arrivare in città i vertici della società per “svelare” l’entità della commessa e per pianificare gli interventi nei prossimi due anni.
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