Inaugurazione a Messina della prima "Mostra permanente di arte contemporanea, etnoantropologica e degli antichi mestieri". L'identità siciliana sarà il collante di oggetti antichi e moderni, tentando di accostare mestieri scomparsi e tradizioni popolari, ai vividi colori di opere d'arte moderna. L'esposizione sarà presentata il prossimo venerdì 14 ottobre alle 11.30 nella sala Prometeo di Villa Melania a Messina, alla presenza dell'assessore regionale ai Beni culturali Carlo Vermiglio, del deputato regionale di Ap Nino Germanà, del sindaco di Messina Renato Accorinti e del soprintendente ai Beni Culturali Orazio Micali. Il sito sarà pure inserito in percorsi turistico culturali e sarà presentata anche una petizione per recuperare i resti della Villa Melania di epoca romana, che si trova nelle vicinanze di quella attuale.
Esaltare la sicilianità attraverso opere d'arte moderna, oggetti della tradizioni siciliane e vecchi utensili da lavoro. E' questo l'obiettivo della "Mostra permanente d'arte contemporanea, etnoantropologica e degli antichi mestieri", allestita nella sala Prometeo di Villa Melania, salita torrente Zafferia a Messina. L'esposizione sarà presentata alla stampa e ai cittadini il prossimo venerdì 14 ottobre alle 11.30. E' la prima mostra di questi tipo, poiché si tenterà di far convivere utensili di mestieri ormai scomparsi e oggetti delle tradizioni popolari, con i colori di quadri moderni, attraverso il valore dell'identità siciliana, che li lega attraverso i secoli. L'esposizione è stata realizzata dalla Fondazione Salonia in collaborazione con la Pro Loco Messina Sud, l'associazione Ionio, la Biblioteca Pietro Gori e gli artisti della Scuola Coloristica Siciliana. All'inaugurazione saranno presenti, tra gli altri, l'assessore regionale ai beni culturali Carlo Vermiglio, il deputato regionale di Ap Nino Germanà, il sindaco di Messina Renato Accorinti e il soprintendente ai beni culturali di Messina Orazio Micali. Nel sito in primo piano le opere del maestro Dimitri Salonia e degli altri artisti della Scuola Coloristica Siciliana tra i quali Bruno Samperi, Lidia Monachino, Tanja Di Pietro, Pino Coletta, Riccardo De Leo, Alberto Avila, Sebastiano Meduri, Antonio Cucinotta, Carmelina Monachino e Antonino Spiro. I quadri riprendono tutte le tradizioni folkloristiche della trinacria, a partire dai mercati, oggetto già di una mostra anche ad Expo. Le opere esaltano, con toni accentuati, le emozioni forti che rappresentano la più vera sicilianità, sottolineandone i colori, i sapori, le intensità; hanno una luce così calda e forte che fa risplendere, i paesaggi, le persone, al punto che ogni particolare diventa fondamentale. Dimitri Salonia sottolinea: L'obiettivo della mostra è esaltare la sicilianità infiammata da forti passioni e paure, confortata da una natura di straordinaria bellezza e dilaniata dall’insofferenza umana, per vivere l’arte come energia pura, primordiale".
Interessante anche l'esposizione di oggetti tipici della cultura siciliana, poichè sarà possibile visionare pezzi d’artigianato artistico, come sculture lignee devozionali, carretti siciliani, pupi, e altri oggetti, che da sempre costituiscono una testimonianza preziosissima della vita e della vita popolare. A
ll’interno della mostra anche tanti attrezzi utilizzati per antichi mestieri manuali, oggi scomparsi in Sicilia. Per riportare alla memoria alcuni di essi sono stati esposti quelli più conosciuti. Si tratta di lavori che in passato erano molto diffusi, come il calzolaio, il cannizzaru, il cardatori, il filatori, il tintori, il tessitori, il barbiere, il piggiatore d'uva, il carrettiere, il cufinaru e fasciddaru, il curdaru, l'innestatori, l'ìntaccatori il mietitori, lo spigolatori, le ricamatrici, il saponaro, il siggiaru, lo stagnino, lo zimmilaru, il bottaio.
La mostra fa parte anche di un progetto turistico-sociale grazie alla collaborazione con la Pro Loco Messina Sud, l’associazione Ionio e la Bliblioteca Pietro Gori. L’obiettivo è riqualificare e dare colore alle parti più degradate della periferia Sud di Messina e promuoverne l'importanza e il significato storico e culturale.
Durante l'inaugurazione sarà presentata anche una petizione per riprendere gli scavi dell'antica Villa Melania di epoca romana che si trova nelle vicinanze dell'attuale, e rappresenta un 'importante bene culturale da far riemergere e salvaguardare. Nel sito, ora non più visibili, ci sono i resti di questa villa romana del I secolo D.C., che apparteneva a Santa Melania e al marito Valerio. Nell'attesa di un possibile inizio dei lavori la Fondazione Salonia insieme alla Pro Loco Messina ricostruiranno con immagini del passato virtualmente la villa proiettando delle foto nel sito.
Orari mostra La mostra sarà aperta per appuntamento dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 18. Domenica dalle ore 10 alle 13.Per informazioni e accoglienza turistica rivolgersi a Pro Loco Messina Sud tel. 3278348752 Email:prolocomessinasud@gmail.com