Cosa si diranno oggi in Giunta? Come ogni martedì, si riunisce l’esecutivo comunale. E Renato Accorinti e Luca Eller Vainicher si troveranno faccia a faccia. L’assessore al Bilancio spiegherà il senso di quel “Messina merita di più”? Il sindaco gli chiederà un chiarimento o lo inviterà a trarre le conseguenze di quanto “postato” su Facebook, pretendendo da lui le dimissioni? O gli revocherà d’imperio la delega e lo rispedirà in Toscana?
Probabilmente nulla di tutto questo. Accorinti ed Eller Vainicher si parleranno, ci mancherebbe. Anzi, quasi certamente lo avranno già fatto. Il solco scavato tra i due è difficile da colmare ma, in questo momento, non conviene né all’uno né all’altro arrivare alla rottura definitiva. Ed è facile capire il perché.
Luca Eller Vainicher è arrivato a Messina quasi casualmente. Era uno dei “badanti” chiamati al capezzale di un Palazzo sull’orlo di una spaventosa crisi economico-finanziaria (comune, va detto, a tanti enti locali italiani, soprattutto del Sud, e alla stessa Regione siciliana che con tono di “maestrina” bacchetta tutte le amministrazioni comunali ma poi è la prima ad essere la meno credibile in materia). Durante la sua permanenza da “tecnico” sembra avere “abbagliato” il sindaco: «È una persona eccezionale, un gran lavoratore e un uomo perbene», ha detto di lui Accorinti. E così l’ex assessore del Comune di Sesto Fiorentino si è trovato catapultato dentro la giunta Accorinti, relegando ai margini quello che era stato il “deus ex machina” dell’amministrazione, il prof. Guido Signorino (“punito”, o autopunitosi, addirittura a tal punto da perdere in un solo colpo la vicesindacatura e la delega al Bilancio, “demansionato” tra Mercati e Sviluppo economico).
In molti si è ingenerato il sospetto che fosse una sorta di “commissario” spedito dal Governo nazionale per scongiurare il dissesto del Comune di Messina. Ma subito il Partito democratico, con il suo commissario Ernesto Carbone lancia in resta, ha precisato che Luca Eller Vainicher è un militante del Pd “abusivo”, non è mai stato riconosciuto dal partito e men che mai è stato inviato da Matteo Renzi in riva allo Stretto.
In tutti questi mesi Eller Vainicher è davvero apparso come il protagonista del film “Forrest Gump”, impegnato in una corsa solitaria, eppure avendo molto seguito, soprattutto negli ambienti “non accorintiani”. Si è intestata una “missione”: salvare Palazzo Zanca dal default. I risultati prodotti confermano la bontà dell’impegno dell’assessore, perché il Consuntivo è stato approvato (e non con i clamorosi ritardi dell’anno precedente) e il Previsionale per il 2017-2019 è ormai pronto per essere sottoposto all’esame del Consiglio.
Ecco perché Luca Eller non vuole andarsene ora – e avrebbe più di una ragione, compresi seri motivi familiari, visto che egli stesso ha reso pubblico lo stato di salute precario della moglie – ed ecco perchè Renato Accorinti non può privarsi dell’assessore che era stato da lui chiamato per tappare le falle della barca municipale in balia delle onde.
Staranno insieme ancora per qualche settimana, poi le loro strade si separeranno. D’altra parte, pensateci bene, che ci fa Eller con Accorinti? Lui tifa Fiorentina, l’altro per la nazionale del Tibet. Lui è filoisraeliano, l’altro salirebbe immediatamente sulla Flottilla Freedom per far la guerra alla Marina d’Israele nella Striscia di Gaza. Lui è il più convinto dei renziani che esiste in Italia, l’altro pensa di Renzi che è un “nemico” ancor più subdolo del “megalomane” Berlusconi. Lui è “pontista”, l’altro sul “No al Ponte” ci ha costruito la carriera. La convivenza durerà quanto il matrimonio di “Kramer contro Kramer”.