È la rottura totale. Difficilmente domani mattina l’assessore al Bilancio Luca Eller Vainicher tornerà a svolgere il proprio ruolo a Palazzo Zanca. Il suo “post” su Facebook è chiarissimo. Allegando la registrazione delle dichiarazioni del sindaco Renato Accorinti durante l’ormai famigerata puntata della trasmissione “La Zanzara” di Radio24, Eller Vainicher scrive testualmente: «Questa è la versione originale delle offese pronunciate contro colui che è stato comunque più volte nostro Premier e, ancor più, contro l’attuale Premier e il Governo italiano in carica... #CheDire... #SenzaParole... #SiDeveRiflettere...#MessinaMeritadipiù». Ventidue ore prima l’assessore aveva postato il commento sul pomeriggio torinese del presidente del Consiglio Matteo Renzi: «Che bella l’Italia che fa e non urla».
A questo punto è inevitabile che lo stesso Eller Vainicher si sia posto e si stia ponendo in queste ore l’interrogativo amletico: «Essere e non essere ancora in questa Giunta? Che ci sto a fare io?». Difficile sanare una simile contraddizione. L’uomo divenuto più importante della squadra, quello che è stato chiamato al capezzale del Comune quasi in stato di default, colui che è riuscito in questi mesi a presentare, malgrado le difficoltà di ogni genere, i bilanci (Consuntivo 2015 e Previsionale 2016, oltre alla rimodulazione del Piano di riequilibrio pluriennale) scongiurando il dissesto, ha una stima incondizionata nei confronti di Matteo Renzi e ha cercato fin dall’inizio un’interlocuzione con il Governo nazionale. Ma venerdì il “suo” sindaco ha definito Renzi quasi un “matto”, comunque un personaggio ancor “peggiore” di chi lo ha preceduto, cioè Silvio Berlusconi, definito con un termine “elegante” «donminchia».
Punture di “zanzara” che fanno male. Accorinti, dopo l’ennesima uscita “incontrollata” (o forse scientificamente pensata), ha fatto le sue precisazioni, evidenziando il contesto, quello di una trasmissione sospesa tra politica e satira, sconfinante quasi sempre nella più assoluta volgarità, all’interno del quale ha rilasciato le sue dichiarazioni. Alle “provocazioni” di Cruciani ha risposto con altre “provocazioni”, discettando di un po’ di tutto, dal no al Ponte al quartiere a luci rosse da realizzare anche a Messina per togliere le prostitute dalle strade, fino alla liberalizzazione non solo delle droghe leggere ma perfino della cocaina, se servisse a togliere linfa vitale agli affari delle mafie.
Politicamente, però, la conseguenza più eclatante è proprio nel passaggio contro Renzi, “condito” dal netto pronunciamento per il “No” al Referendum costituzionale. La delusione dell’assessore venuto dalla Toscana – il suo “renzismo” di ferro era ben noto ad Accorinti quando lo ha scelto, a meno che non sia stato chiamato il primo trovato per strada, e non è proprio questo il caso di Eller Vainicher – è racchiusa tutta in quella frase preceduta dal “cancelletto”: «Messina merita di più». Più duro e definitivo di questo affondo non sembra esserci. È un atto d’accusa plateale, che non potrà non avere conseguenze. E a questo punto, anche per ragioni familiari (la moglie di Eller è ricoverata in ospedale a Bologna), le dimissioni dell’assessore sembrano scontate. Salvo clamorosi dietrofront e l’ammissione di aver sbagliato da parte di Accorinti. È molto improbabile che ciò accada...
Caricamento commenti
Commenta la notizia