«Le conseguenze della crisi del Comune non possono essere scaricate sulla pelle dei lavoratori. Paghino anche i dirigenti e l’amministrazione tolga i soldi a loro destinati». È una richiesta perentoria quella rivolta dalle organizzazioni sindacali alla giunta Accorinti. Una sorta di ultimatum: se entro il 21 ottobre le somme accantonate per impinguare il fondo della dirigenza non verranno dirottate verso i Servizi sociali, il livello della mobilitazione salirà e si andrà certamente allo sciopero. Fino a quella data, in attesa delle risposte, sarà tolto il presidio allestito in questi giorni a Palazzo Zanca.
Non è andato come speravano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil l’incontro con la Giunta. Ancora una volta a presentarsi al confronto sono stati gli assessori alle Politiche sociali Nina Santisi, al Bilancio e al Personale Luca Eller Vainicher. Sono stati loro, così come fatto nelle ultime 48 ore, a tentare di rassicurare sindacati e lavoratori che, nel frattempo, avevano “occupato” il Palazzo municipale.
«L’incontro con gli assessori Santisi e Eller – spiegano i rappresentanti della Fp-Cisl Emanuele e Contestabile – non è andato a buon fine perché ancora si insiste per il taglio delle risorse per il 2017 con contratti a 30 ore, proponendo di ricercare soluzioni nell'utilizzo dei fondi “Pac”, cioè il Piano di azione e coesione anziani. Ma non c’è nessuna certezza, al momento sono soltanto ipotesi prospettate, non vi sono soluzioni tecniche per poter seguire questo percorso. Abbiamo proposto di invitare i dirigenti di tutti i Dipartimenti ad operare una razionalizzazione finalizzata all’efficientamento della spesa perché, a nostro giudizio, ci sono tutte le condizioni per reperire le risorse mancanti alla copertura dei bandi a 38 ore. L’altra proposta sindacale nasce dalla considerazione della grave crisi sociale e finanziaria del Comune ed è che si operi un taglio sui fondi della dirigenza in quanto sovradimensionati che potrebbero colmare le differenze di somme. Aspettiamo risposte entro il 21 ottobre - concludono Emanuele e Contestabile - e comunque, sia pure disponibili al colloquio e al confronto, continueremo la nostra battaglia perché non accettiamo soluzioni pasticciate e siamo pronti alla mobilitazione sino all'approvazione degli strumenti finanziari da parte del consiglio comunale che chiameremo opportunamente in causa».
Per Clara Crocè, segretaria generale della Cgil Funzione pubblica, la strada da percorrere nell’immediato è proprio quella indicata anche dalla Cisl: «Vi sono ben 700 mila euro stanziati in un fondo a nostro giudizio illegittimo, i dirigenti del Comune guadagnano già abbastanza, non c’è bisogno di destinare loro ulteriori risorse. Se la situazione a Palazzo Zanca è quella che è sotto gli occhi di tutti, i dirigenti hanno o no una parte di responsabilità? E allora con quei 700 mila euro si può benissimo evitare la compressione delle ore, mantenendo i livelli occupazionali e salariali e soprattutto la qualità dei servizi offerti all’utenza».
E anche i rappresentanti della Uil Giuseppe Calapai e Laura Strano prendono atto, dal loro punto di vista, «che ancora l’Amministrazione non ha inteso effettuare una scelta chiara e precisa nella direzione di voler salvaguardare i servizi sociali a beneficio di utenti e operatori. Ci saremmo aspettati una decisione netta da parte dell’Amministrazione verso il mantenimento degli standard di assistenza sociale e invece la scelta rimane ancora sul taglio dei servizi. Come evidenziato da tutta la parte sindacale a fronte di tale sfacelo il minimo che si possa fare e che si chiede di fare è di utilizzare il fondo produttività dei dirigenti per garantire il mantenimento attuale dei servizi perché il conto non può essere pagato solo da cittadini e lavoratori esonerando chi ha di fatto contribuito all’affossamento della città. La parte sindacale unitariamente ha chiesto che i dirigenti adottino per il futuro atti che rendano più efficienti i servizi e in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo siano prese le opportune misure per inadempienza nei confronti dei dirigenti. Pertanto, si chiede ancora una volta di assumere impegni politici precisi e chiari finalizzati all’attuale mantenimento dei servizi, fermo restando l’efficientamento degli stessi attraverso i tanto annunciati controlli o la loro riconversione onde evitare perdita di posti di lavoro e diminuzione di retribuzioni e servizi che non farebbero altro che aggravare il disagio sociale della città».