La riconversione degli impianti Edipower e il progetto per la realizzazione di un termovalorizzatore nella Valle del Mela: se non è un “altolà” poco ci manca. Da Palermo – dove ormai ci si muove in ottica elettorale, nel senso che le urne sono all’orizzonte e nessuno è disposto ad alienarsi i consensi dei territori – notizie deflagranti, ma andiamo con ordine.
Ieri si è riunita la Commissione di indagine sulla Valle del Mela, presieduta dall’on. Santi Formica, con all’ordine del giorno l’audizione dell’assessore all’Energia, Vania Contrafatto, e del dirigente generale dell’assessorato Maurizio Pirillo. Riflettori puntati sui ritardi nell’impiego dei fondi a suo tempo stanziati per le bonifiche (in questa fase servono per la caratterizzazione dei suoli e dell’acqua) e sulla posizione della Regione sul progetto di termovalorizzatore presentato da “A2a” al ministero dell’Ambiente.
Sul primo punto è emerso in tutta la sua evidenza l’enorme ritardo accumulato dalla Regione sull’utilizzo dei circa quattro milioni di euro stanziati da oltre cinque anni per la caratterizzazione dei suoli e delle falde acquifere, interventi che rappresentano la precondizione per lo stanziamento delle somme necessarie per la bonifiche vere e proprie. A questo proposito sia l’assessore Contrafatto che il dirigente generale Pirillo si sono impegnati a fornire alla Commissione un quadro esaustivo sui ritardi che sono alla base del possibile disimpegno dei fondi a febbraio prossimo con la perdita di tali rilevanti risorse.
Ma la notizia più rilevanti emersa dall’audizione e stata la comunicazione dello stop alla costruzione dell’inceneritore da parte della Regione per bocca sia dell’assessore Contrafatto che del direttore Pirillo, il quale, sollecitato da specifiche domande poste dal presidente Formica, ha testualmente dichiarato che l’ «iter autorizzativo in atto è fermo a Roma e anche qualora venisse sbloccato la Regione non darebbe mai il nullaosta di competenza poiché in totale contrasto sia con il piano rifiuti approvato» avant’ieri «in Giunta sia con le normative urbanistiche e paesaggistiche».
«Si tratta certamente di un primo passo importante», ha commentato l’on. Formica, «che va nella direzione di impedire l’ulteriore scempio di questo territorio. Sarà nostra cura seguire assieme alle associazioni ambientaliste, ai sindaci e ai cittadini l’evolversi della vicenda».
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