Le scorie sono pesanti. Far quadrare i conti di un ente locale che arranca sotto il peso dei trasferimenti sottratti e dei debiti che si accumulano è un fatica d’Ercole. E se la coperta è sempre quella, tirandola da una parte o dall’altra, c’è sempre un fianco che resta scoperto. E quando il “fianco” è quello delle politiche sociali, le conseguenze fanno ancor più male.
Ecco perché oggi è una giornata di mobilitazione. I sindacati temono gli effetti che il bilancio di previsione 2016 predisposto dalla giunta Accorinti potrà avere sui vari comparti: asili nido, assistenza domiciliare agli anziani anziani, trasporto nei centri riabilitativi, assistenza domiciliare disabili, trasporto disabili nelle scuole. Le organizzazioni di categoria hanno scelto forme diverse di protesta. La Cgil Funzione pubblica ha chiamato a raccolta i lavoratori, per il sit-in che si terrà stamane, alle 10,30, a Palazzo Zanca. saranno garantire soltanto le prestazioni essenziali. «Chiediamo ulteriore sforzo alla giunta Accorinti – hanno dichiarato Clara Crocè, Elena De Psquale e Gianluca Gangemi –, i lavoratori e le fasce più deboli non possono pagare a caro prezzo il disastro della gestione politico-amministrativa dell'Ente. In atto la compressione delle ore lavorative è insopportabile-, temiamo che per alcuni servizi, con i nuovi bandi, la compressione possa addirittura arrivare alle 12 ore settimanali, considerate le risorse destinate al settore nel bilancio di previsione 2016. Il sindaco Accorinti e l'intera giunta devono farsi carico della tutela dei lavoratori e delle fasce più deboli. Assicurare i servizi sociali è una priorità che riguarda l'intera città».
La Cisl, da parte sua, ha convocato nel pomeriggio, alle 16,30, un’assemblea nei locali di viale Europa (aperta anche ai non iscritti al sindacato) per stabilire le modalità di protesta contro i “tagli”. «Le notizie date nei giorni scorsi dall’assessore Santisi sul destino dei servizi sociali non fanno dormire sonni tranquilli – hanno ribadito il segretario generale della Cisl Fp Calogero Emanuele e il segretario provinciale Rosario Contestabile –, già da tempo avevamo lanciato l’allarme. Non bastano più le dichiarazioni di buona volontà da parte dei componenti della Giunta, vogliamo atti concreti».
E in campo scende anche la Uil. «Se davvero siete “dal basso” – è stata la provocazione del segretario generale Pippo Calapai e del responsabile del terzo settore Laura Strano della Uil-Fpl –, siate coerenti e con coraggio denunciate le spese non necessarie e non programmate in ogni settore, paghi chi ha sbagliato. Le notizie in merito al ridimensionamento delle spese destinate ai servizi sociali come rimedio all’esigenza di contenere le spese di bilancio ci pongono ancora una volta di fronte a un legittimo quesito: ma l’Amministrazione Accorinti non era l’Amministrazione “dal basso”, che doveva farsi garante dei più deboli? Abbiamo già assistito al licenziamento di 12 operatori a Casa Serena e su quel servizio non abbiamo avuto ancora notizie chiare sul progetto comunale. Noi siamo disponibil all’efficientamento dei servizi e a riprogettare quelli attuali consapevoli che il sistema va cambiato, così come proposto dall’assessora Santisi, ma non possiamo accettare che a pagare le spese relativamente agli sperperi, ai debiti fuori bilancio e all’insipienza di politica e dirigenza, che hanno determinato voragini nel bilancio comunale, debbano essere le fasce deboli e gli operatori dei servizi sociali. Se così fosse, se il cambiamento consistesse ancora in un’ ulteriore decurtazione di risorse e perdita di posti di lavoro, ci impegneremo a ricercare e a segnalare noi agli organi competenti tutte le spese che potenzialmente rappresentano danno all’erario».