Ci sono voluti sette anni, e per una volta la Messina dei grandi lavori pubblici ha risposto alle attese, perché la vita tornasse sicura. Si sono ricostruite le basi per la serenità di migliaia di persone – a Giampilieri, Molino, Altolia, Briga – dopo la devastante alluvione che l’1 ottobre 2009, già preannunciata in termini di possibilità da quella del 2007, ha sepolto nel fango e ucciso in questi villaggi ben 21 nostri concittadini.
Dopo i lavori di messa in sicurezza e ricostruzione per un importo totale netto di 75 milioni – già in precedenza realizzati in quei 4 villaggi segnati da vittime e nel quinto di S. Margherita – adesso, 7 anni dopo il disastro, si sta per tagliare l’ultimo traguardo in tema di regimentazione delle acque. Il 15 gennaio 2017, com’è noto, nell’antico borgo di Puntale, quello dei 19 morti tra cui 3 bambini, sarà completato il Canale fugatore, e con esso si chiuderà ed attiverà l’intero circuito idraulico progettato insieme dal Genio civile e dalla Protezione civile. È di recuperata serenità, anche se dolori e traumi restano fortissimi, il clima in cui oggi si terranno le celebrazioni e commemorazioni, come sempre sobrie, dedicate alle vittime dell’alluvione.
Alle 17.30, in piazza Pozzo, si svolgerà la cerimonia di commemorazione; a seguire, alle 18, padre Alessandro, il parroco di Giampilieri, Altolia e Molino celebrerà la santa messa in suffragio delle vittime nella chiesa di San Nicolò. «Il nostro ricordo – scrive nell’invito il comitato “Salviamo Giampilieri” – nonostante l’inesorabile scorrere del tempo rimane sempre intimamente vivo».
Ma la giornata collettiva di domani – oltre che dai valori portanti dell’ “1 ottobre”, il ricordo e la preghiera – sarà caratterizzata probabilmente anche dalla diffusa volontà di riflessione e confronto, in seno alla popolazione e con i rappresentanti delle istituzioni, sulla vivibilità da “ garantire” al villaggio collinare: opere, regole urbanistiche e programmi anche europei per le nuove generazioni. Al momento, il confronto clou resta quello con la Protezione civile regionale che sta per avviare a Giampilieri, a fianco della conclusione del mega circuito idraulico, alcuni non indifferenti lavori di riqualificazione viaria ed urbana. Nell’immediato, apriranno i cantieri (circa 150.000 euro) per rifare la via Michelangelo Rizzo, strada di collegamento tra i due versanti del borgo.
Ma l’opera chiave è un’altra: quella da tempo finanziata con 1,5 milioni per riqualificare piazza Pozzo, e forse anche dotarla di una piccola arena, ed ulteriori tratti adiacenti ai canali. Domani, di questo progetto ancora “aperto”, il Comitato confida di poter discutere con l’ingegnere Calogero Foti, il direttore regionale della Protezione civile.
Poi, dicevamo, con il Comune e tanti altri partner istituzionali e sociali, bisognerà capire quale sarà la via più giusta per evitare che villaggi, rimessi in sicurezza con sforzi così straordinari, possano avere il futuro che meritano per valori e risorse, senza spopolarsi a poco a poco.