La crisi è di nuovo dietro l'angolo. Non ne sentivamo la mancanza anche perchè, guardandoci intorno, una città veramente pulita non l'abbiamo vista. Ma stavolta nel fine settimana si rischia davvero di rivedere Messina colma di immondizia dentro e fuori i cassonetti.
Con l'applicazione dell'ordinanza regionale che taglia i massimali di conferimento in discarica per ogni città su base settimanale, Messina adesso si ritrova a dover saltare, di fatto, buona parte dei viaggi a motta sant'anastasia.
Una decisione fuori dalle logiche di immediata applicazione, quella della riduzione del 12 % dal giorno alla notte della quantità da portare in discarica. Messina ha provato a ottenere una deroga, in forza alla sua capacità di far crescere la differenziata del 3% come chiesto a giugno. Ma ora, alla resa dei conti, si scopre che Messina ha conferito quasi tutta la sua dotazione settimanale e domani e dopodomani potra portare duecento tonnellate a fronte di una produzione di 600.
Un blocco che può mettere in ginocchio la città e riaprire quella rincorsa alla pulizia che, esperienza insegna, viaggia nella proporzione 1 a 10. Per un giorno senza raccolta, ne servono dieci per recuperare.
In base all'altra ordinanza, quella sindacale per la differenziata, domani sarebbe il secondo sabato di effettiva vigenza del divieto di conferimento nei cassonetti da parte di tutti i cittadini. L'obiettivo è quello della contrazione del trasferimeno in discarica e la riduzione dei giorni lavorativi da sette a sei per Messinambiente. Infatti, fra sabato e domenica, non era più prevista la raccolta dei mezzi della partecipata, confidando nell'adesione delle famiglie al divieto di gettare la spazzatura di sabato.
Adesso arriva l'ultimo strappo alla regola. Resta il divieto di liberarsi dei rifiuti nel prefestivo, e mai come in questo caso sarebbe utile rispettarlo, ma comuqnue i camion di Messinambiente passeranno per raccogliere quello che comunque sarà lasciato nei cassonetti. Il servizio minimo sarà, dunque, garantito. Una decisione del commissario Giovanni Calabrò che punta a evitare che alla crisi indotta per il taglio a Motta S.Anastasia si aggiunga quella per la rimodulazione dei turni della sua azienda. Sono circa 600, intanto, gli esercizi commerciali che hanno chiesto di poter essere inseriti nel tragitto per la raccolta dell'umido. Bar e ristoranti non vogliono rischiare di pagare multe salate e si sono affidate a Messinambiente per cercare di fare il loro dovere.
Ci sono ancora i tempi per potersi aggregare e da via dogali invitano tutti a farsi censire attraverso il modulo che si può trovare sul sito di Messinambiente.