Torna il limite al conferimento dei rifiuti. E inevitabilmente scoppierà una nuova emergenza. Il Governo siciliano continua a muoversi sulla base di principi, in questo caso anche sacrosanti (l’obiettivo è costringere i Comune a ridurre le tonnellate di spazzatura da smaltire in discarica e ad aumentare le percentuali di raccolta differenziata), che non trovano però rispondenza nella realtà dei fatti. Gli stessi Comuni sono vincolati al Piano regionale che, però, continua a non dare risposte concrete in termini di dotazione infrastrutturale. E, dunque, ancora oggi il ricorso alle discariche diventa quasi inevitabile. Messina non può permettersi il lusso neppure per un giorno di vedere accumulata l’immondizia sulle strade, è una scelta criminale se non si trovano subito alternative percorribili.
L’amministrazione comunale medita le mosse da compiere. L’assessore Daniele Ialacqua, in una lettera inviata al sindaco Accorinti, al dirigente dell’Avvocatura comunale Calogero Ferlisi e, per conoscenza, al segretario-direttore generale Antonio Le Donne (oltre che al dirigente del Dipartimento Ambiente Domenico Signorelli e al liquidatore di MessinAmbiente Giovanni Calabrò), sollecita un immediato ricorso al Tar contro la disposizione attuativa n. 69 del 24 settembre 2016, pubblicata sul sito del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti. Con tale provvedimento la Regione siciliana ha ripristinato la previsione dell’estate appena trascorsa, ponendo un limite al conferimento dei rifiuti negli impianti di discarica regionali. «L’art.1 della Disposizione attuativa – scrive Ialacqua – recita che “'i Comuni della Sicilia sono autorizzati a conferire i rifiuti urbani indifferenziati prodotti nei rispettivi territori nel rispetto dei limiti quantitativi fissati ed individuati nell’elenco allegato al presente provvedimento”'. E l’art. 2 continua: “Il presente provvedimento avrà efficacia dal 25 settembre 2016 sino a nuova e diversa disposizione attuativa”. Alla luce di quanto sopra, il Comune di Messina sarebbe obbligato a conferire non più di 251,6 tonnellate giorno, limite inferiore di oltre 30/40 tonnellate al quantitativo giornaliero prodotto dal nostro Comune. Si ricorda che la scorsa estate con un limite di 261 tonnellate al giorno la nostra città è entrata in una fase di grave emergenza durata diverse settimane. Al fine di evitare che Messina rientri in una nuova e devastante emergenza rifiuti dalle conseguenze “prevedibili'”, si ritiene pertanto necessario – conclude l'assessore all’Ambiente – che il provvedimento regionale venga urgentemente impugnato davanti al Tar, chiedendone l’immediata sospensiva». Contestualmente, Ialacqua chiede al sindaco di «avviare tutte le iniziative utili, legali e politiche, per contrastare una politica regionale che, consapevolmente o meno, impedisce di fatto ai Comuni siciliani di uscire definitivamente dal sistema dell’emergenza».