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Ragazzina investita a San Filippo, caute speranze di miglioramento

Ragazzina investita a San Filippo, caute speranze di miglioramento

La ragazzina romena investita il 20 settembre a San Filippo rimane in stato di coma farmacologico ma già nella giornata di giovedì ha manifestato alcuni segnali di miglioramento che hanno riaperto le ali alla speranza. Una speranza ancora molto cauta, perché le condizioni restano gravi, comunque una breccia legittima nel muro di pessimismo seguito al tremendo incidente capitatole lungo la discesa dello svincolo. Quando, per cause tuttora in corso di ricostruzione, la Smart condotta da un ventitreenne l’ha investita. Nessuna ripresa filmata e nessun testimone, pare, nel momento in cui la ragazzina, che faceva ritorno alla sua abitazione di Santa Lucia sopra Contesse, ha battuto il capo prima sul parabrezza e poi sull’asfalto. Peraltro vicino al luogo in cui un’ora prima c’era stato un altro incidente, un auto contro un palo, forse dopo un tamponamento, ed era stata mandata una ditta di pronto intervento per la bonifica dell’asfalto.

Ma torniamo a quanto sarebbe accaduto venerdì nel corso dei vari tentativi di stimolazione che si effettuano durante il coma farmacologico. L’undicenne, sollecitata espressamente a farlo, avrebbe stretto la mano di uno dei dottori che seguono il suo caso nella clinica di Terapia intensiva. Insomma ci sarebbe stato un segnale di vitalità e coscienza che ha incoraggiato a sperare in un sia pure lento percorso di recupero. Non va dimenticato che la ragazzina ha subito alcune fratture ed un fortissimo trauma cranico con un’emorragia che ha richiesto un delicato intervento neurochirurgico.

Solo il decorso del tempo potrà delineare i tempi e le possibilità di un recupero che tutti si augurano pieno, non solo i tanti che la amano e le vogliono bene – genitori, parenti, amici – ma tantissimi messinesi colpiti e commossi da quanto accaduto alla bambina.

Ieri, come nei giorni scorsi, nella saletta d’attesa prossima all’ingresso della Terapia intensiva pediatrica c’erano diversi compagni di classe della Media di S. Lucia sopra Contesse: tutti in trepidante speranza di veri miglioramenti. Una speranza diventata anche una dedica affissa sul muro. Quell’incoraggiamento a “tenere duro” rivolto alla dolce “piccola guerriera”. Rafforzato da tre punti esclamativi e punteggiato di cuori.

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