La "Matassa" si è allargata. E tra i nomi degli indagati per i quali la Procura vuole adesso chiedere il rinvio a giudizio ci sono anche quelli "nuovi", ed eccellenti, dei parlamentari e cognati, ora di Forza Italia e prima del Pd, Francantonio Genovese e Franco Rinaldi.
Quindi l'ultima clamorosa inchiesta in ordine di tempo gestita dalla Squadra mobile che ha scavato nel mondo mafioso e in quello elettorale cittadino, e che non molti mesi addietro provocò un vero e proprio terremoto elettorale a Palazzo Zanca,con l'arresto del conisigliere comunale Paolo David, fedelissimo di Genovese, poche ore fa con l'atto di chiusura delle indagini preliminari siglato dai magistrati della Dda Maria Pellegrino e Liliana Todaro, si apre verso nuovi scenari non soltanto legati al mondo delle cosche cittadine ma anche alle campagne elettorali passate. Perché presuppone l'esistenza di un'associazione a delinquere finalizzata a <<una serie inderminata di delitti di corruzione elettorale>> e ipotizza un interscambio tra esponenti politici e il clan di Camaro-Centro capeggiato dal boss Carmelo Ventura.
Adesso gli indagati sono in tutto 54, mentre i capi d'imputazione sono ben 38.
Quello nuovo, o meglio "aggiornato" da nuova attività investigativa generata anche dalla lunga serie di interrogatori di garanzia consumati davanti al gip dopo gli arresti, è il numero 16.
Sono in nove i personaggi coinvolti, accusati di essersi associati in una serie di attività finalizzate <<... a commettere una serie indeterminata di delitti di corruzione elettorale>. Sono Francantonio Genovese, suo cognato Franco Rinaldi, il consigliere comunale Paolo David, gli imprenditori Angelo e Giuseppe Pernicone, una "vecchia conoscenza" come Baldassarre Giunti, il medico Giuseppe Picarella e sua figlia Cristina, e l'imprenditore Paolo Siracusano, che a suo tempo si candidò senza successo alla presidenza della Provincia sponsorizzato dal Pd targato Genovese.
Le consultazioni elettorali di riferimento secondo la Procura sarebbero quelle per il rinnovo del consiglio regionale del del 28-29 novembre 2012, le politiche del 24-25 febbraio 2013, e infine le amministrative per il rinnovo del consiglio comunale di Messina del 9-10 giugno 2013.
Secondo i magistrati della Dda questo gruppo ristretto avrebbe <<... mediante un diffuso e capillare sistema clientelare>> ostacolato <<... il libero esercizio del diritto di voto degli elettori procurando voti Rinaldi Francesco, Genovese Francantonio e David Paolo>>. Come? Ecco: <<... in cambio di utilità di varia natura: somme di denaro, generi alimentari, assunzioni presso strutture sanitarie, agevolazioni per il disbrigo di pratiche burocratiche ed altro>>.
Poi la Procura distingue i vari ruoli: Genovese, Rinaldi e David quali <<soggetti politici direttamente interessati al buon esito delle consultazioni elettorali, con il ruolo di promotori ed organizzatori; i due Pernicone e Giunti come <<... procacciatori di voti e di elementi di collegamento tra i soggetti politici e gli ambienti della crminalità organizzata messinese facente capo al clan Ventura e al clan Spartà, quale Perticari Adelfio>; i Picarella in qualità di <<... gestori di strutture sanitarie, garantivano assunzioni ai soggetti che promettevano il loro sostegno elettorale ai candidati>>; infine Siracusano <<... contribuiva all'acquisto dei generi alimentari da distribuire agli elettori, provvedendo al pagamento delle relative fatture>>.
Alla ipotesi di reato generica prevista dal capo d'imputazione n. 16 seguono poi una serie di previsioni specifiche in cui agli indagati, in varie occasioni legate a quelle tre consultazioni elettorali monitorate a posteriori, viene contestato il fatto specifico, che in questo caso è ancorato a due tipi di normativa in materia elettorale, ovvero il Dpr 570/1960, dove è prevista la fattispecie della cosiddetta "corruzione elettorale", e il Dpr 361/1957, ovvero il "Testo unico dele leggi per l'elezione della Camera dei Deputati", che è stato poi innovato nel 2005.
Al consigliere comunale Paolo David, per fare un esempio, vengono contestati due episodi in cui in cambio del voto avrebbe promesso di stabilizzare un precario del Policlinico e di sbloccare una pratica di invalidità civile all'Inps, oppure in altri due casi avrebbe promesso per "catturare" voti l'esito favorevole di due distinte visite medico-legale all'Inail.
Ma accanto alla "Matassa" prettamente elettorale c'è anche quella mafiosa dei clan cittadini nell'atto di chiusura delle indagini preliminari, con la contestazione associativa ex art. 416 bis a otto indagati che secondo la Dda costituivano il "direttorio": il boss Carmelo Ventura, e poi Francesco Comandè, Andrea De Francesco, Lorenzo Guarnera, Salvatore Mangano, Adelfio Perticari, Domenico Trentin, Giovanni Ventura. Sono loro, con posizioni di vertice o subordinate, che avrebbero esercitato il "controllo mafioso" del quartiere di Camaro fin dal 1977. Il ruolo di vertice era occupato da Carmelo Ventura, mentre De Francesco era il suo "braccio operativo" e si occupava di avere rapporti con tutti gli altri grandi, medi e piccoli associati. Ma il gruppo Ventura non è il solo cui viene contestata la pressione mafiosa sul nostro territorio, ci sono pure tra i capi d'imputazione contestazioni analoghe che ipotizzano un gruppo capeggiato da Santi Ferrante e un altro dalla coppia Raimondo Messina-Gaetano Nostro. Legate ai tre gruppi mafiosi ci sono tra l'altro contestate attività di intestazione fittizia di beni, assunzioni fittizie in cantieri edili, spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni, oltre all'appoggio elettorale fornito ai politici in alcuni casi.
Ecco tutti e 54 gli indagati dell'inchiesta: Giuseppe Barillà, Carmelo Bombaci, Salvatore Borgia, Giuseppe Cambria Scimone, Giuseppe Capurro, Carmelo Catalano, Vittorio Catrimi, Giovanni Celona, Francesco Celona, Vincenza Celona, Fortunato Cirillo, Francesco Comandè, Piero Costa, Paolo David, Andrea De Francesco, Santi Ferrante, Francesco Foti, Gaetano Freni, Francantonio Genovese, Stefano Genovese, Mario Giacobbe, Baldassarre Giunti, Lorenzo Guarnera, Paola Guerrera, Michelangelo La Malfa, Antonino Lombardo, Fortunato Magazzù, Salvatore Mangano, Orazio Manuguerra, Raimondo Messina, Massimiliano Milo, Rocco Milo, Gaetano Nostro, Lorenzo Papale, Angelo Pernicone, Giuseppe Pernicone, Giuseppe Perrello, Adelfio Perticari, Cristina Picarella, Giuseppe Picarella, Salvatore Pulio, Rocco Richichi, Francesco Rinaldi, Giovanni Santamaria, Pietro Santapaola, Luca Siracusano, Silvestro Paolo Siracusano, Francesco Tamburella, Rosario Tamburella, Fabio Tortorella, Domenico Trentin, Carmelo Ventura, Giovanni Ventura e Francesco Zuccarello.
Caricamento commenti
Commenta la notizia