Dopo 18 anni si chiude il capitolo Messinambiente. O comunque si avvia alla sua definitiva chiusura. Nell’ottobre 1998, infatti, nasceva la società mista che da allora ha gestito il settore rifiuti a Messina, diventando interamente pubblica esattamente dieci anni fa, quando il Comune acquisì le quote del socio privato. Da oggi, invece, saranno nero su bianco i primi atti che dovranno portare – in tempi brevi secondo gli auspici dell’Amministrazione – alla nascita della nuova società. Top secret il nome, perché in ballo ci sono due opzioni: una più “classica” e istituzionale, l’altra più in linea con la linea politica dell’amministrazione Accorinti con al centro il concetto di beni comuni. Ma si tratta di dettagli, la sostanza è che la delibera che includerà indirizzi, piano industriale (che ricalca in tutto e per tutto il Piano Aro già “vistato” da Regione, revisori dei conti e consiglio comunale), statuto e atto costitutivo verrà approvata oggi, nel corso della riunione di Giunta convocata per le 13. Un passaggio che si sarebbe dovuto consumare ieri pomeriggio, ma la riunione fiume iniziata intorno alle 16 e conclusasi dopo le 21 è stata aggiornata a oggi, complice i lunghi approfondimenti che hanno comportato altri atti delicatissimi che dovrebbero anch’essi venire approvati oggi, tra bilancio di previsione e rimodulazione del piano di riequilibrio. La nuova società interamente pubblica, la cui delibera porterà la doppia firma degli assessori Daniele Ialacqua (Ambiente) e Luca Eller Vainicher (Partecipate), si occuperà solo di rifiuti, almeno nella prima fase, così come disposto pochi giorni fa dal decreto con cui il sindaco Accorinti ha rivisto il piano di riorganizzazione delle partecipate varato nel marzo 2015. «Ma non rinneghiamo il percorso della Multiservizi – spiega Ialacqua –, che è solo rinviato. L’urgenza di creare un nuovo soggetto aziendale, che ci consentisse a differenza di Messinambiente di poter finalmente fare investimenti, ci ha portato a questo percorso più immediato, così come emerso anche dal dibattito col consiglio comunale». Un percorso non condiviso appieno da tutti, in Giunta, ma la “fazione” che spingeva per insistere da subito sulla Multiservizi, alla fine ha dovuto cedere il passo.
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