«Ho trasmesso ufficialmente ieri mattina in Procura l’estratto delle dichiarazioni rese alla stampa dal consigliere Zuccarello, sollecitando gli opportuni approfondimenti. Invierò domani anche la risposta del commissario liquidatore di MessinAmbiente». Ad annunciarlo è l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, il quale poi insiste: «Non vi devono essere zone opache o grigie nella gestione della cosa pubblica e chi ha notizia di reati, o presunti tali, deve subito denunciare a chi di doveere. E chi eventualmente ha sbagliato, ne deve rendere conto ai cittadini e alla magistratura».
Era, dunque, facilmente prevedibile – e il nostro giornale lo aveva già preannunziato ieri – che i contenuti della conferenza stampa di giovedì scorso del consigliere comunale Daniele Santi Zuccarello finissero sui tavoli della Procura della Repubblica. È stato l’assessore Ialacqua ad anticipare le mosse dello stesso Zuccarello, il quale si era detto «a disposizione dell’amministrazione comunale e della magistratura», pronto a consegnare gli atti acquisiti e soprattutto le riprese video e le documentazioni fotografiche effettuate durante gli “appostamenti” all’ingresso della piattaforma ecologica di Pace.
Di tutte le “anomalie” denunciate da Zuccarello, e sulle quali si è registrata la risposta del commissario Calabrò, quella che colpisce di più è il costo sostenuto per fare ricorso ai mezzi delle ditte esterne. Oltre 500 mila euro in pochi mesi. Calabrò ha chiarito che con l’introduzione della tramoggia, il nuovo sistema di raccolta e trasferimento dei rifiuti dalla piattaforma ai camion diretti poi alla discarica, gli autocompattatori in dotazione non sono adeguati ed ecco spiegata la ragione dell’affidamento ai mezzi della società Seap.
La replica, però, non ha convinto chi ha sollevato il caso. «Io mi chiedo e chiedo a chi di competenza – ha ribadito Zuccarello durante e anche dopo la sua conferenza stampa –: dovendo scegliere di spendere centomila euro al mese per pagare una ditta privata che fornisce un servizio di trasporto oppure acquistare un mezzo nuovo dal valore di centomila euro e creare un proprio adeguato autoparco, voi cosa fareste?». Segue la risposta: «Per i vertici di MessinAmbiente è meglio pagare i privati perché tanto i soldi sono nostri...».
Zuccarello continua a sostenere che, qualunque siano le motivazioni del commissario liquidatore, non si giustifica in alcun modo la spesa che finisce direttamente nelle tasche della società privata. «Io ho documentato con immagini che non possono essere smentite – ha dichiarato il consigliere – come sia stata data in questi mesi la precedenza ai mezzi della Seap, che sono partiti sempre prima rispetto a quelli di MessinAmbiente. E non è una casualità. Partire prima con il carico di rifiuti, significa arrivare prima in discarica e, dunque, poter tornare prima a Pace ed effettuare un altro viaggio. I numeri parlano chiaro: la ditta privata, con soli 3 Tir, riesce a fare sei viaggi al giorno (e per ogni viaggio il costo è di circa 700 euro, mentre è di 90 per i mezzi di MessinAmbiente), gli autocompattatori della società che gestisce i rifiuti e che è, non dimentichiamolo, controllata al cento per cento dal Comune, sono invece 6-7 ed effettuano non più di sei viaggi. È o non è un’anomalia questa? Non si sarebbero potute risparmiare tali somme, destinandole all’acquisto di mezzi che poi restano in dotazione all’autoparco del settore di igiene urbana?».