Seconda giornata di sciopero, circa 100 tonnellate di rifiuti in strada e soprattutto situazione che non accenna a sbloccarsi. L’emergenza rifiuti, piombata come un fulmine a ciel sereno a Milazzo rischia di mettere in ginocchio la città e sta tenendo in ambasce gli amministratori.
Il sindaco Formica ha già informato la Prefettura della situazione e chiesto di applicare le penali alla Dusty. La società catanese da parte sua si difende asserendo che il mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori è legato ai ritardi del Comune a liquidare le fatture, mentre le maestranze, che sono state messe sotto accusa dall’Amministrazione e dalla stessa Dusty che li ha denunciati alla Commissione di garanzia a Roma per aver scioperato senza preavviso, si difendono sostenendo che non è facile dover vivere senza vedere un euro e con le scadenze che incombono.
Insomma tutti hanno ragione. Vuoi vedere che la colpa è dei cittadini che producono i rifiuti e pagano le bollette salate che ogni anno ricevono a domicilio? Ci sarebbe davvero da ridere se la situazione non fosse drammaticamente seria. Il Comune appare intenzionato comunque a rimescolare nuovamente le carte per quel che concerne l’appalto - anche perché è prossima la scadenza del 30 settembre - e fissare dei paletti rigidi proprio per quel che concerne i pagamenti. Si chiederà alla nuova ditta che si aggiudicherà il servizio di impegnarsi formalmente ad assicurare sino a due mensilità anche in caso di ritardata liquidazione delle fatture da parte dell’ente. Ci sarà qualcuno disposto a rischiare tanto?
La Dusty in una lettera inviata ieri alla “Gazzetta” ha respinto le accuse e precisato di vantare dal Comune di Milazzo «un credito pari ad oltre euro 800.000 euro e che il capitolato speciale d’appalto dell’attuale affidamento prevede che il pagamento dei canoni debba essere effettuato dal Comune entro 60 giorni dalla fattura. La mancata liquidità non ci permette di pagare gli stipendi ai dipendenti. Teniamo a puntualizzare inoltre – si legge ancora nella nota – che la nostra società vanta ancora nei confronti dell’Ato 2 di cui il Comune di Milazzo è socio un credito pari a oltre 17 milioni risalente al periodo dal 2011 al 2013. È palese che con un credito così elevato Dusty abbia oggi esaurito tutte le risorse messe a disposizione per il servizio in oggetto e non è più in grado di sostenere ulteriormente gli oneri diretti e riflessi relativi al personale occupato né di far fronte ai rilevanti costi di gestione della commessa».
«Concludiamo con amarezza che, laddove in un contratto di servizi manca il presupposto della reciprocità e non si riesce a lavorare in sinergia, bensì in manifesta contrapposizione, diventa quasi impossibile fare impresa e vengono vanificati tutti gli sforzi profusi per andare incontro alle esigenze della cittadinanza per offrire un servizio il più possibile ottimale».(r.m.)