«Nonostante gli impegni assunti dall’assessore comunale Sergio De Cola nessun lavoratore messinese è stato fino ad oggi impiegato dalla Toto Costruzioni nell’appalto per i lavori di consolidamento del viadotto Ritiro. Nemmeno dalle ditte subappaltatrici». Lo denunciano Pippo Calapai, sub-commissario della Uil, e Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal-Uil.
«Lo scorso 8 luglio avevamo chiesto l’impiego delle maestranze della nostra provincia – aggiungono i rappresentanti sindacali – nel rispetto dell’impegno assunto dai rappresentanti istituzionali alla consegna dei lavori all’impresa aggiudicataria dell’appalto. Il nostro appello di impiegare almeno il 50% dei messinesi è rimasto inascoltato. Infatti, dei 30 lavoratori impiegati fino ad oggi non vi è un solo residente nella nostra provincia».
Le organizzazioni sindacali fanno inoltre rilevare come la “ratio” del Patto per il Sud fosse quella di fare giungere una “pioggia di milioni” a Messina che avrebbero dovuto alimentare il miraggio del Masterplan. «Tuttavia, come dimostra il cantiere già in essere del viadotto Ritiro affidato alla Toto – evidenziano Calapai e De Vardo – questi soldi non procureranno né sviluppo per la nostra città, né tantomeno opportunità di lavoro per le migliaia di lavoratori messinesi».
«Si rammenta infine – aggiungono Calapai e De Vardo – come il settore delle costruzioni da sempre è stato volano dell’economia messinese, e che a causa della crisi oltre 7000 lavoratori edili messinesi hanno perso lavoro. E per questo motivo lo scorso anno la Flc Edili Messina, alla presenza dell’assessore De Cola e del sindaco Renato Accorinti, dopo una forte protesta dei lavoratori edili insieme con le organizzazioni sindacali presso il Comune di Messina, era stato sottoscritto un protocollo d’intesa sull’impiego di manodopera locale, che ad oggi si sta rivelando “carta straccia”, come il resto dei proclami di questa Amministrazione».
In conclusione, la Uil come organizzazione sindacale, non solo è in forte disaccordo con l’Amministrazione guidata dal sindaco Accorinti, «per come si rivela inadeguata ed incapace dinnanzi a temi sociali del genere», ma assicura che cercherà con ogni mezzo possibile come del resto avviene in ogni parte d’Italia, che nei lavori pubblici in essere ed a venire nel nostro territorio, venga garantito l’impiego di manodopera locale».(ema.rig.)
del viadotto Ritiro. Nemmeno dalle ditte subappaltatrici». Lo denunciano Pippo Calapai, sub-commissario della Uil, e Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal-Uil.
«Lo scorso 8 luglio avevamo chiesto l’impiego delle maestranze della nostra provincia – aggiungono i rappresentanti sindacali – nel rispetto dell’impegno assunto dai rappresentanti istituzionali alla consegna dei lavori all’impresa aggiudicataria dell’appalto. Il nostro appello di impiegare almeno il 50% dei messinesi è rimasto inascoltato. Infatti, dei 30 lavoratori impiegati fino ad oggi non vi è un solo residente nella nostra provincia».
Le organizzazioni sindacali fanno inoltre rilevare come la “ratio” del Patto per il Sud fosse quella di fare giungere una “pioggia di milioni” a Messina che avrebbero dovuto alimentare il miraggio del Masterplan. «Tuttavia, come dimostra il cantiere già in essere del viadotto Ritiro affidato alla Toto – evidenziano Calapai e De Vardo – questi soldi non procureranno né sviluppo per la nostra città, né tantomeno opportunità di lavoro per le migliaia di lavoratori messinesi».
«Si rammenta infine – aggiungono Calapai e De Vardo – come il settore delle costruzioni da sempre è stato volano dell’economia messinese, e che a causa della crisi oltre 7000 lavoratori edili messinesi hanno perso lavoro. E per questo motivo lo scorso anno la Flc Edili Messina, alla presenza dell’assessore De Cola e del sindaco Renato Accorinti, dopo una forte protesta dei lavoratori edili insieme con le organizzazioni sindacali presso il Comune di Messina, era stato sottoscritto un protocollo d’intesa sull’impiego di manodopera locale, che ad oggi si sta rivelando “carta straccia”, come il resto dei proclami di questa Amministrazione».
In conclusione, la Uil come organizzazione sindacale, non solo è in forte disaccordo con l’Amministrazione guidata dal sindaco Accorinti, «per come si rivela inadeguata ed incapace dinnanzi a temi sociali del genere», ma assicura che cercherà con ogni mezzo possibile come del resto avviene in ogni parte d’Italia, che nei lavori pubblici in essere ed a venire nel nostro territorio, venga garantito l’impiego di manodopera locale».(ema.rig.)
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