“Il diritto alla autodeterminazione di una Regione, a Statuto Speciale, che, ad invarianza di spesa, senza un euro di costi aggiuntivi per il Governo nazionale, vorrebbe completare una riforma sanitaria che ha dato ottimi ed indiscutibili risultati.” E' questo il cuore della lettera del capogruppo del Pdr all'Ars Beppe Picciolo al premier Matteo Renzi a cui chiede di lasciare la Sicilia libera di decidere autonomamente in campo sanitario. “Da due anni- scrive Picciolo- i conti della sanità regionale sono in attivo di oltre 200 milioni di euro; la mobilità passiva più che dimezzata; l'offerta sanitaria strategica razionalizzata al meglio. Ma adesso interviene "ope legis" il DM Balduzzi (oggi Lorenzin) che impone alla Sicilia un'ulteriore e drastica riconversione della organizzazione sanitaria, che costringerà l'assessore in carica (che ha l'obbligo di applicare una legge dello Stato) ad intervenire in danno di un territorio che iniziava a vedere i risultati di un "piano di rientro" ministeriale, adottato in modo quasi esemplare. Il Balduzzi – conclude il capogruppo del Pdr all'Ars- avrà la sua ragion d'essere in Emilia o in Lombardia, regioni pilota nel mondo sanitario da anni, che hanno una struttura già organizzata sul territorio, il supporto della sanità privata a pagamento, una ricchezza intrinseca della popolazione media, un sistema di collegamento viario pressoché perfetto, con tempi certi di pronto soccorso per i pazienti e un territorio senza difficoltà di logistiche di comunicazione”. Il deputato regionale di Area Popolare- Ncd, Nino Germanà, annuncia intanto di avere già in programma un incontro urgente con il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin per discutere della situazione. “Non ci fermeremo- afferma- davanti a delle decisioni imposte e per nulla utili alla collettività”. E sulla nuova rete ospedaliera, annunciata dall'assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, intervengono anche i sindacati: per la Cgil, la proposta è talmente folle che non si può credere che sia stata partorita da un assessorato. Per la Cisl, il lavoro di oltre due anni, per mettere in sicurezza i servizi dell’Ospedale Piemonte, oggi viene vanificato da scelte improprie ed inopportune. Per la Uil, a questo punto, sarebbe il caso di congelare la procedura della firma dei contratti del personale che aveva optato per l’IRCCS-Neurolesi, per non rischiare l'eccedenza di lavoratori da ricollocare. Sia per Cgil, che per Cisl e Uil, se non saranno trovate immediate soluzioni, sarà mobilitazione.
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