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Coste, torrenti, frane: pioggia
di milioni dal “Patto per la Sicilia”

Coste, torrenti, frane: pioggia di milioni dal “Patto per la Sicilia”

Per la firma del “Patto per Messina”, ultimo tassello regionale del Masterplan per il Sud, si dovrà attendere ancora qualche settimana, come spiegato giovedì dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti. Ma un gustoso “assaggio” lo si avrà oggi, con la firma ad Agrigento, da parte del premier Renzi, del “Patto per la Sicilia”. Che include interventi per tutta l’Isola (in aggiunta a quelli delle singole aree metropolitane) e quindi anche per Messina e provincia, per un totale di circa 400 milioni.

Le anticipazioni più importanti: nel “Patto” che oggi Renzi siglerà appaiono 4,5 milioni per l’erosione costiera tra Santa Margherita e Galati; 3,5 milioni per il litorale Mezzana-Tono; 3,5 milioni per il torrente Bordonaro; 1,5 milioni per la strada di collegamento Mili San Pietro-Mili San Marco. E poi, in provincia: 8,5 milioni per Capo Skino a Gioiosa Marea; 6,5 milioni per le saie di Barcellona; 5 milioni per il lungomare Cristoforo Colombo a Villafranca Tirrena; 2,7 milioni per il costone Rocca Castello a Novara di Sicilia; 1,9 milioni per via Benedetto Croce a Novara centro; 1 milione per contrada Tracoccia a Valdina; 4,2 milioni per Scarcelli (una delle aree alluvionate) a Saponara; 2,5 milioni per il costone roccioso del Castello di Milazzo; 1,3 milioni per contrada Pirrera a Sinagra; ben 18 milioni per l’erosione costiera di Patti; 4,6 milioni per quella di Torregrotta; e un totale di 20 milioni per vari torrenti (Pagliara, Savoca, Sirina, Fitalia, Zappulla, San Filippo di Letojanni, San Giovanni di Giardini, torrente del Mela).

Il capogruppo all’Ars di Sicilia Futura Beppe Picciolo parla di «Attenzione massima del Governo con il “Patto per La Sicilia” firmato dal premier Renzi e che vede Messina al centro degli investimenti per il dissesto idrogeologico; per questo ringraziamo anche l’infaticabile lavoro dell’assessore regionale Maurizio Croce. Le morti dei messinesi legate alle alluvioni degli anni passati rappresentano ancora una ferita aperta. Quello del Patto per la Sicilia è solo un parziale ristoro ma questo non può certamente essere considerato un tributo economico conclusivo poiché proprio da questo Governo nazionale ci aspettiamo il completamento di tutti quei lavori che serviranno a rendere sicuro ed attraente, per seri investimenti produttivi, la nostra terra».

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